PIOMBINO (LIVORNO) – Alle 10:09 di stamani è cambiato lo skyline del golfo di Follonica, quando in pochi secondi sono state abbattute, usando delle microcariche, la torre nord e quella sud della ex centrale Enel di Tor del Sale di Piombino (Livorno), alte 197 metri ciascuna.
La demolizione delle due ciminiere, in piedi dal 1977, anno in cui entrò in funzione la centrale Enel da 1280 Mw dismessa poi nel 2015, rientra nell’ambito di un più ampio intervento di smantellamento e bonifica del sito industriale per la sua riconversione a struttura turistico ricettiva.
Le ciminiere sono state abbattute con microcariche esplosive posizionate alla base al fine di causarne il collasso. L’intervento di smantellamento è operato dalla Tor del Sale Spa in parallelo alla bonifica dell’impianto, che compete a Enel. I lavori sono iniziati a fine 2021 e si conta di completarli entro il 2025.
Per l’abbattimento delle polveri prodotte dall’impatto a terra delle due ciminiere sono stati usati particolari cannoni ad acqua simili a quelli per l’innevamento artificiale delle piste da sci, e muri d’acqua sollevati in aria da cariche lineari di esplosivo immerse in vasche.
Presenti oggi il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, i rappresentanti Tor del Sale, la responsabile riqualificazione siti Italia di Enel Lavinia Ferri e la responsabile filiera gas Italia di Enel Federica Rofi. “Quello di oggi – ha detto Giani – è un evento storico, il segno tangibile della nuova progettualità per Piombino e per la costa toscana”.
”Oggi è un bel giorno e un momento di festa. Ora dobbiamo andare avanti con la demolizione delle altre centrali a fonti fossili, grazie a un nuovo impulso nella diffusione delle rinnovabili,” dichiarano Stefano Ciafani, presidente di Legambiente Nazionale, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e Adriano Bruschi, presidente Legambiente Valdicornia. ”Approfittiamo di questa storica demolizione per lanciare un appello alla Regione Toscana perché approvi la definizione delle aree idonee che accompagnino l’ulteriore sviluppo degli impianti rinnovabili, evitando i gravi errori della Sardegna che rischiano di fermare la rivoluzione energetica in quel territorio e di conseguenza nel Paese”.