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Piombino, Rossi: “Intervento pubblico se non ci sarà l’intesa tra Aferpi e Jindal SW”

Ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al tradizionale briefing con i giornalisti riferendosi alla vicenda della vendita del sito industriale di Piombino dagli algerini di Aferpi agli indiani di Jindal SW.

“La Regione e il Ministero dello sviluppo economico hanno fatto davvero di tutto per confezionare un pacchetto in grado di regolare il passaggio di mano dando certezze allo sviluppo dell’azienda, agli investimenti e per tornare a produrre acciaio a Piombino”, ha detto Rossi.

“La trattativa adesso è affare che riguarda le due parti. Ma si sta protraendo oltre l’accettabile con un impatto emotivo forte su un paese intero, sui cittadini sui duemila lavoratori e sugli altrettanti dell’indotto. Per questo siamo davvero a chiedere che la trattativa si chiuda e che l’accordo si faccia. Se così non sarà si dovrà pensare ad un intervento pubblico”.

“La Regione Toscana è pronta e disposta a fare la sua parte. Chiediamo che altrettanto facciano Ferrovie dello Stato, RFI, Cassa depositi e prestiti, perché siamo di fronte ad un bene nazionale e c’è domanda per tornare a produrre acciaio. E a Piombino dobbiamo trovare il modo di farlo. Anche assumendocene direttamente le responsabilità”.

“Nel caso in cui la trattativa in corso non vada in porto – ha detto – sono perché ci sia un intervento pubblico. La Regione è pronta e chiedo che lo sia anche il Governo, insieme a Cassa depositi e prestiti e a RFI. Questa ipotesi non la prendete come una battuta perché è un’ipotesi che ha un fondamento nel caso in cui la soluzione prospettata non dovesse andare in porto e in quel caso per quello lavoreremo”.

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