Sab 23 Nov 2024
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Piombino, Rossi: piano Aferpi credibile

“Partono con 400-450 lavoratori e dovrebbero arrivare a 700 entro quest’anno, ma noi chiediamo che a questi se ne aggiungano altri 200 che potrebbero essere impiegati negli interventi di demolizione, visto che ci sono delle parti dello stabilimento da smantellare”, spiega Rossi

Il piano industriale presentato da Jindal per le acciaierie Aferpi di Piombino appare “credibile”, ora però “vogliamo discutere tempi e modi”, visto che la vicenda riguarda “2mila lavoratori direttamente e altrettanti dell’indotto”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, entrando al ministero dello Sviluppo economico per il tavolo a cui partecipano anche i sindacati.

“Partono con 400-450 lavoratori e dovrebbero arrivare a 700 entro quest’anno, ma noi chiediamo che a questi se ne aggiungano altri 200 che potrebbero essere impiegati negli interventi di demolizione, visto che ci sono delle parti dello stabilimento da smantellare”, spiega Rossi, dando conto di quanto già trapelato del piano che ora sarà illustrato alle parti. Si punta poi, prosegue, ad “avere entro 5-6 mesi le autorizzazioni del ministero del Lavoro al contratto di solidarietà” come ammortizzatore. Per accelerare il pieno assorbimento dei lavoratori Rossi chiede di anticipare i tempi per la “presentazione dei piano di realizzazione del forno elettrico”. Tempi che oggi, dice, sarebbero stati fissati a “18 mesi”.

“Si riaprono le lavorazioni dei laminatoi e noi chiediamo che ci siano anche subito le demolizioni che consentiranno di reimpiegare circa 200 lavoratori e arrivare a 700-900”. A proposito Rossi, assicura, che come Regione c’è la disponibilità a “finanziare la formazione dei lavoratori, anche con fondi Ue, per così far crescere il numero dei lavoratori reimpiegati”.

E in questo modo, fa presente, il piano “potrebbe essere meglio compreso e approvato per l’ottenimento del contratto di solidarietà da parte del ministero del Lavoro”. Comunque, il presidente della Regione si dice convinto che ci siano “tutte le condizioni per fare una discussione forte, serrata”.

“A Piombino si è sempre prodotto acciaio e vogliamo continuare a produrre acciaio nel rispetto dell’ambiente con l’obiettivo di occupare tutta la manodopera senza avere esuberi. Il piano, se non ci saranno smentite, è incoraggiante”, ribadisce il governatore della Toscana.

Al tavolo, per la presentazione delle linee guida del piano industriale, oltre ai sindacati e ai tecnici del ministero dello Sviluppo economico siedono anche le autorità degli enti locali coinvolti. L’incontro fa seguito all’accordo che ha suggellato il passaggio delle acciaierie ex Lucchini di Piombino dall’algerina Civital al gruppo indiano Jindal per complessivamente 90 milioni circa.

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