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Piombino, vendita Jsw: i sindacati attendono la smentita

Piombino Jsw Steel, metinvest

Piombino – i sindacati Fim-Fiom-Uilm chiedono anche un “incontro urgente e chiarificatore”.

Sulla stampa quotidiana, questa mattina, è apparsa la notizia secondo la quale il presidente di Jsw, ex Lucchini, Sajjan Jindal, avrebbe voluto vendere l’accaieria siderurgica italiana, con sede a Piombino (Livorno). L’intervista di Jindal è stata rilasciata al Financial Times e nella giornata di oggi, 11 maggio, i sindacati aspettano la smentita. Altrimenti annunciano una mobilitazione di massa al Ministero.

“Questa mattina sono rimbalzate sulla stampa le dichiarazioni del presidente Jsw rilasciate sul Financial Times circa la vendita degli stabilimenti di Piombino e Texas per investire nel settore edilizio. Notizie smentite dal vicepresidente Carrai durante una telefonata in cui le segreterie provinciali Fim-Fiom-Uilm hanno chiesto una smentita ufficiale e scritta che al momento ancora aspettiamo”. Così le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm e le rsu di Jsw Piombino Logistic e Gsi sulla notizia dell’intenzione di Sajjan Jindal di vendere l’acciaieria Jsw Steel Italy di Piombino (Livorno).

In assenza di una smentita i sindacati, scrivono in una nota congiunta, ricavano che Jsw “si muove in modo opaco, che gioca su più tavoli contemporaneamente, quello di Invitalia e quello con i nuovi possibili acquirenti; che il Governo o non gestisce ed è totalmente al buio, oppure agisce senza aver coinvolto e condiviso né con le istituzioni locali né con le parti sociali, tenendo tutto nel segreto della stanza dei bottoni” e che “la conferma che la ricca commessa delle rotaie se verrà assegnata a Jsw non si produrrà a Piombino”.

Le sigle chiedono quindi alle istituzioni e alla politica di “chiedere con una sola voce un incontro urgente e chiarificatore” e di “fermare l’assegnazione della commessa delle rotaie senza la garanzia che siamo prodotte a Piombino. Se non arriveranno risposte alla nostra richiesta di convocazione al ministero – concludono i sindacati nella nota – metteremo in campo una adeguata mobilitazione e ci auguriamo di avere al nostro fianco tutte le istituzioni”.

“Un fatto che se veritiero e confermato è grave e clamoroso, e che rischia di azzerare di colpo la discussione sulle sorti dello stabilimento e dei suoi lavoratori”. Interviene anche il sindacato Usb nazionale, in una nota, dove ricorda che “aveva a più riprese sostenuto la necessità di cacciare Jindal, soggetto che per quanto riguarda Piombino non ha mai rispettato un accordo e si è ben guardato dal presentare un piano industriale in un quadro in cui per anni ha succhiato ammortizzatori allo Stato e sangue e sudore ai lavoratori. Sono ancora più inaccettabili da questo punto di vista il silenzio del Governo dopo questo annuncio, e l’assenza di una discussione con le organizzazioni sindacali che si sono unite per difendere lo stabilimento ed il futuro di Piombino nonché quello della siderurgia in Italia”.

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