Prelievo forzoso di un bambino di 8 anni a Pisa con 11 poliziotti che sono andati a casa della madre con i servizi sociali. Un altro caso legato alla cosiddetta sindrome di alienazione parentale
Un bambino di 8 anni รจ stato prelevato da casa della madre ieri a Pisa per essere portato il 18 giugno in Sicilia dove vive il padre. Si tratta di un provvedimento del Tribunale di Pisa che ha decretato un improvviso allontanamento dalla madre con spostamento immediato e forzato del bambino dalla Toscana alla Sicilia.
“Era previsto per il 18 giugno che la madre dovesse consegnare il figlio invece ieri all’improvviso si sono presentati a casa sua la polizia, gli assistenti sociali e gli psicologi”, spiega Paola Pieri del gruppo Maternamente che aveva denunciato questa situazione ai nostri microfoni giร un mese fa, “11 poliziotti che hanno bloccato la strada. La madre gliย ha aperto la porta, non immaginava quello che sarebbe successo doveva essere un incontro. Il bambino si รจ barricato in bagno, la madre รจ stata portata in cucina, hanno divelto la porta del bagno con il bambino dentro, l’hanno trascinato via e messo in un istituto di Pisa”.
Un caso ancora una volta relazionato con la cosiddetta sindrome di alienazione parentale- considerata incostituzionale dalla Cassazione- e la legge 54, come nella storia di Laura Massaro. “Ci sono state delle denunce sul penale a carico del padre, il problema รจ il collegamento tra il tribunale civile e penale, il civile va avanti e il penale non viene preso in considerazione”, continua Paola Pieri, “la giudice ha applicato il modus operandi della Pas laddove c’รจ un problema la madre viene considerata ostativa, viene accusata e le denunce sul penale del padre non vengono prese in considerazione. In questo caso siamo andati ben oltre, nemmeno la PAS o la legge 54 prevede che un bambino venga prelevato con la forza in questo modo”, conclude Paola Pieri.
Secondo l’organizzazione D.i.Re (Donne in Rete Contro la Violenza): โDifficile trattenere lโindignazione di fronte al racconto dellโennesimo prelievo forzato di un bambino, sottratto come se fosse un criminale alla mamma perchรฉ giudicata โostativaโ, un trauma brutale inflitto dalla giustizia che avrebbe il compito di fare sempre lโinteresse del minoreโ, commenta Antonella Veltri, presidente di D.i.Re (Donne in Rete Contro la Violenza).
โLa madre, ancora una volta, รจ stata giudicata โostativaโ ma il dispiegamento di forze, lโatteggiamento degli 11 poliziotti intervenuti a supporto dei servizi sociali, le modalitร con cui il bambino รจ stato costretto a seguirli, niente in questa vicenda ci sembra fatto nel superiore interesse del minore, che pure dovrebbe guidare lโazione della magistraturaโ, prosegue Veltri. โD.i.Re ha scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica Mattarella e alle ministre Cartabia e Bonetti, rimasta finora senza risposta, mentre sono decine le donne e madri seguite dai nostri centri antiviolenza che un vivono nel terrore che possa succedere loro la stessa cosa e che non hanno piรน alcuna fiducia in questa giustizia vergognosaโ, prosegue Veltri.
In podcast: il racconto di Paola Pieri del gruppo Maternalmente, Pisa a cura di Monica Pelliccia