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Pisa: “fu spaccio di massa”, tribunale accoglie appello procura

ferito

L’operazione era stata condotta dalla polizia con l’impiego di agenti dello Sco sotto copertura per documentare una vera e propria “occupazione” degli spazi nei pressi della stazione ferroviaria da parte degli spacciatori.

Il tribunale del riesame ha accolto l’appello della procura di Pisa contro il pronunciamento del gip sull’operazione antidroga che nelle scorse settimane aveva portato in carcere 25 pusher, subito rimessi in libertà perché ritenuti responsabili di spaccio di piccole quantità di stupefacenti. L’operazione era stata condotta dalla polizia con l’impiego di agenti dello Sco sotto copertura per documentare una vera e propria “occupazione” degli spazi nei pressi della stazione ferroviaria da parte degli spacciatori.

Ora il riesame, ha reso noto il procurato Alessandro Crini, ha riconosciuto “la validità del nostro lavoro e la qualificazione giuridica del reato contestato, il primo comma dell’articolo 73, assai più grave del quinto comma, che disciplina la cosiddetta modica quantità, e punito con una reclusione da sei a vent’anni di carcere: in sostanza il riesame ha concordato con la nostra tesi che i pusher, pur non essendo contestato il reato associativo tra loro, occupavano di fatto il mercato degli stupefacenti in quella zona e ha condiviso le nostre risultanze investigative”. Gli indagati hanno ora dieci giorni di tempo per fare ricorso in cassazione, ma dieci di essi sono tuttora in cella per avere violato la misura cautelare del divieto di dimora a Pisa ed essere stati sorpresi nuovamente a spacciare nelle stesse zone dove erano stati arrestati in precedenza.

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