Site icon www.controradio.it

Pisa, lupo impiccato al cavalcavia. Coldiretti: “Gesto sbagliato, ma gli allevatori chiedono aiuto”

Lupo impiccato

Lupo impiccato su un cavalcavia della Fi-Pi-Li “Un atto dimostrativo frutto del clima di esasperazione, che non è però la strada giusta da percorrere per risolvere l’emergenza predazioni nelle campagne della nostra regione”

E’ stato rinvenuto ieri, presso il ponte della Fipili di Navacchio, in via dei Merli, una carcassa di lupo selvatico impiccato. Un atto dimostrativo frutto del clima di esasperazione che, sottolinea il presidente di Coldiretti Pisa, Marco Pacini, non può essere “la strada giusta da percorrere per risolvere l’emergenza predazioni nelle campagne della nostra regione”.

Le istituzioni, ammonisce, “devono iniziare a dare risposte concrete e solide agli allevatori e alle comunità agricole affrontando ed osservando il problema dal punto di vista della scienza e non dell’emotività”.

Secondo Coldiretti Pisa, azienda che svolge attività di assistenza e tutela soprattutto nei settori sociale, tecnico-economico, sindacale, tributario, del lavoro e in quello della regolamentazione della piccola affittanza, “il numero fuori controllo dei predatori sta mettendo in grave pericolo un patrimonio inestimabile composto da migliaia di aziende agricole e posti di lavoro che assicurano la cura del territorio e la tutela della biodiversità”.

Ad affermarlo è anche Marco Del Frate, ricercatore ed esperto che da anni studia la fauna della Tenuta di San Rossore, che, durante un’intervista a La Nazione, ha sottolineato che l’aumento dei lupi nelle zone limitrofe alle città dipende da un generale aumento ed espansione della specie.

In Toscana , in particolare, i “sistemi preventivi come i cani da guardia, il ricovero notturno delle greggi e recinti anti-lupo sono stati abbandonati dal momento che il lupo era scomparso dalla regione negli anni 70. Abbiamo, in pratica, disimparato a tutelarci dagli attacchi”.

Pacini sottolinea, inoltre, che “la presenza di lupi e ibridi non è più confinata alle sole montagne, ma sono sempre più frequenti avvistamenti nei centri abitati, tra le abitazioni, dove le comunità iniziano ad avere paura e a porsi domande sulla sicurezza”.

E continua: “A spingere i lupi sempre più verso i centri abitati è la ricerca di cibo causata da un’altra emergenza, quella della fauna selvatica, soprattutto cinghiali: in 300mila, secondo le stime, starebbero devastando le coltivazioni e mettendo a soqquadro le campagne”.

Le istituzioni, conclude Coldiretti Pisa in una nota, “devono con coraggio definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri paesi Ue, come Francia e Svizzera, per la difesa degli agricoltori e degli animali allevati”.

Secondo i dati di Coldiretti, dal 2009 al 2022 sono spariti 468 allevamenti ovini da latte in tutta la regione mentre gli allevamenti sono passati da 1.425 a 957, con un drastico calo del 33%.

Exit mobile version