Pisa è la città che ospiterà il ‘Toscana Pride 2019’. Ad annunciarlo sono le organizzatrici e gli organizzatori della manifestazione dell’orgoglio LGBTQIA+ (lesbico, gay, bisessuale, transgender, queer, intersessuale e asessuale) che nel 2016 a Firenze, nel 2017 ad Arezzo e lo scorso anno a Siena, ha portato in piazza più di 50mila persone.
A gennaio, il Comitato promotore annuncerà la data della parata che avrà un valore
speciale perché ricorre a 40 anni di distanza dalla prima marcia del Movimento Omosessuale Italiano (quello che oggi chiamiamo Pride) che si tenne proprio a Pisa nel
1979 e si inserisce nelle celebrazioni per il 50esimo anniversario dei Moti di Stonewall
(1969).
“Torniamo in piazza con lo stesso orgoglio e la stessa determinazione per difendere i diritti delle persone LGBTQIA+* ma anche quelli delle donne, dei soggetti migranti, delle
persone con disabilità- dichiarano le organizzatrici e gli organizzatori – In un periodo
storico in cui tutte le minoranze e i diritti faticosamente conquistati sono sotto assedio,
minacciati da venti reazionari e da una cultura dell’odio basata sulla costruzione del
nemico, porteremo per le strade di Pisa la nostra rivoluzione d’amore.”
“A chi vuole ostacolarci nel cammino verso una società più inclusiva e più aperta – continuano le organizzatrici e gli organizzatori -, risponderemo che non ci fermeremo mai, che alzeremo ancora di più l’asticella delle nostre rivendicazioni, per ribadire che non si può tornare indietro, che le unioni civili sono state solo il primo passo verso il matrimonio egualitario, che le persone trans e intersex hanno diritto al pieno riconoscimento della loro identità e dei loro corpi nel rispetto di un principio inalienabile di autodeterminazione, che vogliamo una riforma complessiva della legge sulle adozioni che devono essere accessibili alle coppie dello stesso sesso e alle/ai single, che è necessario garantire l’accesso alle pratiche di procreazione medicalmente assistita anche alle coppie omosessuali tramite modifica della legge 40, riconoscere la genitorialità alla nascita erisolvere le problematiche di riconoscimento del rapporto genitori-figli per le famiglie omogenitoriali già esistenti”.
“Non accetteremo – concludono le organizzatrici e gli organizzatori – che si facciano tagli agli interventi nelle scuole contro il bullismo e ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuo-affettivo e l’identità di genere, continueremo a fare formazione nei luoghi di educazione, di lavoro e di cura per promuovere una cultura che rimetta al centro l’umanità”.
Il Toscana Pride è nato da un percorso politico intrapreso tre anni fa da un’ampia rete di
associazioni toscane che oggi compongono il Comitato promotore: AGEDO Toscana,
Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno”, Arcigay Livorno L.E.D Libertà e Diritti, Arcigay
Siena “Movimento Pansessuale”, Azione Gay e Lesbica (Firenze), Collettivo Carro di Buoi, Consultorio Transgenere (Torre del Lago), Famiglie Arcobaleno (Toscana), IREOS Comunità Queer Autogestita (Firenze), LuccAut (Lucca), Pinkriot Arcigay Pisa, Polis
Aperta e Rete Genitori Rainbow.
Si può aderire al ‘Toscana Pride’ scrivendo a: adesioni@toscanapride.eu e sostenere
l’evento tramite bonifico sul conto corrente IT62 W033 5901 6001 0000 0142 545 (Banca Prossima). Intestato a: Toscana Pride.
Tutte le info su www.toscanapride.eu.