Secondo gli inquirenti ci sarebbero ‘ombre’ sulla confessione dell’uomo che ieri si è consegnato ai carabinieri di Pisa dopo avere ucciso con una coltellata al petto un parrucchiere marocchino di 32 anni.
La versione dell’aggressore non convincerebbe gli inquirenti. L’omicida, un tunisimo irregolare in Italia con numerosi precedenti penali e destinatario di più provvedimenti di espulsione, ieri si è consegnatoai carabinieri dopo avere ucciso con una coltellata al petto un parrucchiere marocchino di 32 anni. Proprio la confessione fatta stanotte davanti al sostituto procuratore di Pisa, Egidio Celano, non sarebbe ritenuta attendibile.
L’accoltellatore, che è accusato di omicidio volontario, conosciuto come persona che fa uso di stupefacenti, avrebbe riferito di avere agito per accendere i riflettori su una presunta vicenda di abusi di cui sarebbe rimasto vittima da parte di un conoscente dell’uomo ucciso. Una versione che non ha convinto gli investigatori che ancora stanno cercando di dare una spiegazione all’aggressione.
Stamani intanto si è svolta una riunione straordinaria del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza come richiesto ieri dal sindaco di Pisa, Michele Conti.
“Non si è mai interrotto il confronto con il prefetto è il questore – ha spiegato il primo cittadino – un raccordo che ha permesso in questi anni azioni coordinate fra tutte le forze dell’ordine della città. Ma si può e si deve fare di più: per questo ho ribadito la mia posizione e rinnovato le richieste che arrivano anche dai residenti del quartiere e non solo: istituire un presidio fisso interforze, aumentare servizi e personale delle forze dell’ordine per garantire a Pisa controlli quotidiani e puntuali. E ancora, impegnarsi nel rendere effettivi i provvedimenti di espulsione delle persone raggiunte da questa misura”.
Secondo Conti, “il Comune di Pisa ha fatto e continuerà a fare la propria parte, con investimenti sull’organico della polizia municipale, sul potenziamento della videosorveglianza, sull’unità di strada e le altre iniziative in campo sociale e sulla rigenerazione urbana di un quartiere lasciato, da decenni, trasformarsi in un ghetto. I lavori di riqualificazione di piazza della stazione e di viale Gramsci partiranno il 29 agosto”. “Lo stesso impegno lo pretendiamo dalle altre articolazioni dello Stato presenti in città, affinché non siano più sottovalutati i nostri richiami, quelli dei cittadini e dei commercianti”.