Sab 23 Nov 2024
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Pisa: sabato 6 l’edizione 2019 del Toscana Pride

Si terrà a Pisa l’edizione 2019 del Toscana Pride a 40 anni dalla prima marcia del movimento omosessuale italiano che si tenne proprio nella città della Torre pendente.

Organizzato dalle associazioni e dai gruppi Lgbtiqa+, Toscana Pride vuole promuovere, è stato spiegato alla conferenza stampa di presentazione, la piena cittadinanza di tutti e trasformare la paura e la rabbia per i soprusi e le discriminazioni in partecipazione attiva e costruttiva.

Saranno due le icone Lgbtqia+ (Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali, queer, asessuali) della parata pisana intitolata Favolose ribelli: si tratta di Porpora Marcasciano, attivista transfemminista e presidente onoraria del Movimento identità trans e Andrea Pini, attivista del Collettivo Orfeo che coordinò l’organizzazione dello storico corteo del 1979.

Alla vigilia del corteo, il cantiere San Bernardo di Pisa, luogo in cui 40 anni fa si concluse la prima manifestazione autorizzata contro la violenza sugli omosessuali, ospita l’evento ‘Favolose ribellioni’ una conversazione con Marcasciano e Pini. Per sabato invece l’appuntamento è per le 16 in via Benedetto Croce: il corteo si snoderà per il centro cittadino fino a piazza Carrara dove ci saranno gli interventi dal palco. “Prevediamo una grossa partecipazione, ad oggi abbiamo più di 180 adesioni di associazioni, partiti e altre realtà e abbiamo una conferma di 11 carri che sfileranno per il centro – ha spiegato il portavoce Junio Aglioti Colombini – . Siamo partiti da 5mila persone, ma credo che quest’anno il numero salirà notevolmente”. Rispondendo ai giornalisti Junio Aglioti Colombini ha anche detto che “la scelta di Pisa non è casuale” anche per il mutamento del contesto politico. La città con le amministrative ha cambiato direzione”.

Alla presentazione ha partecipato anche Cristiana Alfonsi, responsabile della segreteria della vicepresidenza della regione Toscana,  che ha sottolineato come “la Regione da anni è impegnata nel contrasto all’omofobia e alle discriminazioni di genere, molto però bisogna ancora fare in un contesto quotidiano in cui assistiamo a fenomeni di propaganda negativa che mettono in discussione anche i diritti riconosciuti e dati per acquisiti, nel nostro paese e nel resto del mondo”.

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