Ven 20 Dic 2024
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ToscanaDirittiPisa: sgomberata Limonaia, immobile occupato da organizzazioni femministe

Pisa: sgomberata Limonaia, immobile occupato da organizzazioni femministe

La Limonaia zona rosa, spazio in vicolo del Ruschi di Pisa occupato nel 2017 sulla scia delle mobilitazioni femministe contro la violenza di genere

E’ stato sgomberato stamani l’immobile della Limonaia, nel centro storico di Pisa, occupato da quattro anni da un network di associazioni tra i quali il movimento femminista ‘Non una di meno’. Nell’edificio, di proprietĂ  della Provincia, all’arrivo di polizia e carabinieri c’erano alcune attiviste e attivisti che non hanno opposto resistenza e che hanno abbandonato i locali senza disordini per radunarsi in una piazza adiacente dove è attualmente in corso un presidio pacifico.

Il collettivo che occupava il palazzo ha definito sui social lo sgombero “un atto compiuto nel bel mezzo di una pandemia, con l’utilizzo di una quantitĂ  spropositata di poliziotti e blindati che in un periodo come questo non hanno altro da fare che chiudere uno spazio che, durante l’ultimo anno ha organizzato, con collette e la solidarietĂ  di tanti, la distribuzione di pacchi spesa per centinaia di persone messe ai margini dalla crisi”.

“Un atto di prepotenza istituzionale nei confronti di un luogo che negli anni ha aiutato aver aiutato centinaia di donne a uscire dalla violenza coniugale, nonchĂ© presidio per chi ha visto impedirsi di abortire e accedere ai farmaci anticoncezionali. Un lavoro che durante la pandemia non si è mai fermato, tappando gli enormi buchi di un sistema sanitario e di assistenza sociale al collasso”, dichiarano le attiviste e attivisti di Limonaia Zona Rosa nel comunicato stampa”,  “Inoltre, dall’inizio della pandemia, la Limonaia è stato uno dei centri di distribuzione di pacchi alimentari per centinaia di singoli e numerose famiglie abbandonate a cavarsela da sole in una crisi occupazionale e dei redditi senza precedenti. Il 30 gennaio avrebbe dovuto esserci un altro momento di consegna: l’unica speranza per molte persone di arrivare a fine mese con qualcosa da mettere in tavola”.