E’ stato portato a termine ieri pomeriggio lo sgombero del ‘Galeone’, edificio che un tempo era di proprietà dell’Eni, occupato da anni sei anni da un gruppo di anarchici, nel quartiere residenziale Porta a Lucca, Pisa, a seguito dell’ordine mandato dalla Procura pisana.
Le operazioni di sgombreo del ‘Galeone occupato’ si sono svolte in un clima a tratti teso ma senza disordini: un occupante è rimasto per ore sul tetto del palazzo per protesta, decidendo poi di uscire spontaneamente all’esterno dello stabile, inoltre, hanno sostato per ore decine di manifestanti dell’area antagonista e anarchica pisana mentre le forze di polizia hanno circondato l’immobile per impedire qualunque accesso dall’esterno. All’interno dell’edificio sono già in corso gli interventi per la messa in sicurezza dello stabile e per sigillare gli accessi per prevenire ulteriori intrusioni abusive.
A fine operazione sono arrivate le parole del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Dopo l’ex Moi di Torino, un altro sgombero a Pisa: è una bella giornata. Avanti così, in tutta Italia, per riportare ordine e legalità. Grazie a Forze dell’Ordine, prefetto, magistratura e amministratori locali. La pacchia è finita, dalle parole ai fatti”.
Poco dopo la fine dello sgombero, però, un gruppo di una trentina di anarchici ha attraversato le principali vie del centro della città imbrattando i muri con scritte offensive nei confronti della polizia e sradicando alcuni cartelli stradali. Le scritte offensive sono state effettuate con una bomboletta spray anche sulle mura medievali che circondano il complesso monumentale di piazza dei Miracoli.
In merito a questi episodi è intervenuto il sindaco della città Michele Conti: “Pisa merita rispetto, qui non c’è spazio per gli incivili: i responsabili dei reati spero siano individuati dalle forze dell’ordine per le azioni dovute e mi auguro che tutte le forze politiche condannino con fermezza queste azioni inqualificabili. Ringrazio il prefetto e il questore per lo sgombero di stamani e per il lavoro che spetta loro nei prossimi giorni. Dopo aver minacciato giornalisti e cittadini, gli occupanti sgomberati si sono distinti nel corso della giornata per comportamenti indegni e azioni contro il patrimonio della città, imbrattando le mura medievali alla Porta di San Zeno, sradicando cartelli stradali e persino arrivando a imbrattare il palazzo comunale, rompendo la porta di accesso. Una provocazione inaccettabile, tanto più grave perché avvenuta durante il consiglio comunale, il consesso che rappresenta tutta la comunità cittadina.”