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Pistoia, due progetti di agricoltura sociale per ex detenuti

I progetti voluti dalla Diocesi per reinserire nel mondo del lavoro persone ad alto rischio di marginalità. Saranno 30 i soggetti coinvolti

Reinserire nel modo del lavoro le persone ad alto rischio di marginalità. E’ l’obiettivo dei progetti “Agricoltura sociale” e “Traghetto” voluti dalla neonata Fondazione “Sant’Atto” della Diocesi di Pistoia e presentati stamani nel corso di una conferenza stampa nel Seminario vescovile della città toscana. Nei due progetti, finanziati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia, ai quali collaborano cooperative sociali, Ceis e Caritas, saranno coinvolti 30 utenti svantaggiati: ex carcerati, tossicodipendenti, disabili, giovani non occupati in situazione di disagio sociale ed economico.

L’obiettivo – è stato spiegato – è dare loro la possibilità di effettuare attività agricola e innescare processi produttivi che riescano a creare forme di fattorie sociali disseminate sul territorio provinciale, tra Pistoia, Masotti e Larciano, coordinate tra loro e strutturate in modo da poter effettuare produzione agricola da commercializzare sotto un unico marchio. Le strutture saranno anche adibite a luoghi di promozione delle attività di agricoltura sociale, ospitando periodicamente associazioni o gruppi scolastici. La Fondazione Sant’Atto è nata nel settembre 2016 in seno alla comunità diocesana di Pistoia con lo scopo di organizzare e gestire attività ed opere di assistenza sociale e socio-sanitaria, di beneficenza, istruzione e formazione.

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