Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaPistoia, stalking: si finge agente speciale ma perseguita una donna

Pistoia, stalking: si finge agente speciale ma perseguita una donna

Denunciato un 42enne pistoiese per stalking. Faceva  credere alla vittima di proteggerla fingendosi un agente speciale

Finge di essere un appartenente alle forze speciali per sedurre e perseguitare una coetanea. Denunciato un 42enne per stalking. Aveva messo in atto un elaborato ‘copione’ per riuscire ad ingannare e sedurre una donna, 42 anni, sposata e con figli, conosciuta in adolescenza e incontrata casualmente dopo anni e “nei confronti della quale, spiega una nota della questura, aveva messo in atto comportamenti frutto di un disegno criminoso pianificato nei minimi dettagli”.

A mettere fine all’attività persecutoria il provvedimento di ammonimento del questore di Pistoia e l’azione della divisione anticrimine. L’uomo avrebbe dapprima convinto la donna di essere un appartenente a particolari corpi speciali di pronto intervento di una forza di polizia, specializzata in attività di contrasto ‘anti-stalker’, poi ha creato un falso profilo fb iniziando a perseguitarla, e infine si è offerto di aiutarla a difendersi dal ‘misterioso’ persecutore.

Il 42enne, prima di vantarsi di aver eliminato lo stalker, ha mostrato foto e filmati delle vere forze di polizia antiterrorismo reperibili in rete, spacciandosi per uno di loro. Inoltre ha fatto credere alla vittima di averla inserita in un programma di protezione specifico per questo tipo di reati, riuscendo così a monitorarle telefono, mail e profilo fb.

L’uomo, in alcuni casi, avrebbe anche accompagnato la donna alle sedute di terapia indossando il passamontagna per ‘tutelare’ la propria identità. A un certo punto il 42enne, ha preteso però un legame affettivo esclusivo mostrandosi geloso, possessivo e alternando la minaccia di rivelare la loro relazione a quella di togliersi la vita nel caso in cui la donna l’avesse lasciato.

A un certo punto la 42enne si è resa conto di essere vittima dell’uomo iniziando così a temere per la sua stessa vita e per quella dei suoi familiari, figli in particolare. Alla fine, impaurita, si è rivolta a un centro di aiuto, che l’ha convinta a raccontare l’accaduto alla polizia.