Due individui avrebbero messo a segno varie truffe ai danni di diversi sacerdoti pistoiesi e di altre città italiane, fra cui Udine, Brescia e Ferrara e dunque denunciati. L’ammontare complessivo delle truffe finora accertate ammonta ad oltre 60mila euro, ma la cifra è destinata ad aumentare. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Claudio Curreli.
Gli individui denunciati sono un 49enne e una donna di 42 anni che hanno truffato svariati sacerdoti con un modus operandi particolare. Attraverso la lettura dei necrologi o di articoli stampa locali, l’uomo si procurava in rete notizie su parrocchiani recentemente deceduti. Una volta acquisite tali informazioni, con la complicità della donna, l’uomo, mediante utenze fittiziamente intestate ad ignare persone di nazionalità straniera e spacciandosi per un sedicente dipendente/direttore di banca, contattava telefonicamente il prete o la parrocchia di riferimento. Comunicava dunque alla vittima designata che una persona da poco deceduta nella zona aveva lasciato una donazione di circa 40 mila euro a favore della stessa parrocchia o, talvolta, in favore dello stesso parroco, a titolo personale.
Il prete veniva invitato a contattare con la massima urgenza il notaio di fiducia della banca per comunicargli le coordinate bancarie su cui doveva essere accreditato il presunto lascito. Il 49enne, conquistandosi così la fiducia della vittima, si spacciava poi anche notaio, qualificandosi, di volta in volta, con il nome del professionista realmente esistente nella zona. Questi erano però del tutto ignari ed estranei ai fatti.
Il finto notaio sollecitava ad effettuare il pagamento di circa tremila euro a titolo di presunte spese notarili, a suo dire occorrenti per sbloccare il lascito. Nella stessa occasione o nel corso di successivi contatti telefonici l’indagato forniva alla vittima i dati del conto corrente su cui effettuare il bonifico. In alcuni casi, dopo aver ricevuto un primo pagamento, l’indagato ricontattava il parroco dicendogli di non aveva ricevuto alcun accredito e chiedendogli pertanto di effettuarne altri.
I carabinieri di Pistoia e Ferrara hanno al momento accertato che la truffa ammonterebbe a 60mila euro. La cifra però potrebbe aumentare poiché le indagini stanno facendo emergere altri casi su cui fino ad ora non era stata fatta chiarezza.