Firenze, Pitti Filati, che si è concluso venerdì sera, ha registrato nei tre giorni di salone oltre 3mila buyer, quasi il doppio rispetto a un anno fa, il 50% dei quali esteri, in rappresentanza di più di 50 paesi.
Guardando alle performance dei vari mercati, in grande crescita i numeri di tutti i principali paesi europei, ottime le performance dei buyer da Stati Uniti, Regno Unito e dalla Turchia. Ancora contenuti, ma questo era già previsto, i numeri dei compratori arrivati a Pitti Filati dal Far East, per i cui paesi permangono tuttora forti limitazioni agli spostamenti.
“Il rientro in Fortezza da Basso dopo due edizioni comunque positive alla Stazione Leopolda, ha dato ulteriore energia a questa ottima edizione di Pitti Filati – dice Raffaello Napoleone, ad di Pitti Immagine – sotto tutti i punti di vista. Non è solo una questione dei numeri riferiti alla presenza dei compratori, che pure in un resoconto finale sono i primi ad accendere l’attenzione, soprattutto quando si tratta dei migliori maglifici internazionali e degli uffici stile delle maison di moda più importanti nel mondo. È piuttosto un concerto di elementi: a partire dalla qualità delle collezioni e delle materie prime, per finire al grado di innovazione tecnologica e stilistica e alla capacità di visione sulla moda che sarà tra un anno e mezzo”.
Nel secondo giorno del salone si è svolta anche la cerimonia di premiazione della seconda edizione del concorso Feel the Contest, promosso ed organizzato con il Consorzio Promozione Filati, che ha visto la partecipazione di 33 designers provenienti da Europa, Stati Uniti, Sud America e Asia. A salire sul podio, grazie alla realizzazione di due outfits a tema “Feel The Green”, è stata Marie Nardi, abbinata all’azienda Monticolor, scelta da una giuria di 10 esperti del settore. La giovane designer avrà ora la possibilità di creare una mini-collezione principalmente in maglia per la stagione SS23.