Firenze, il sindaco della città, Dario Nardella, si è espresso, a margine della seduta del Consiglio comunale, a proposito dei fondi Pnrr.
“C’è un regolamento -dice Nardella- adottato dalla Commissione europea, approvato da tutti i membri del Consiglio europeo che stabilisce che si può modificare il Pnrr solo se ci sono delle condizioni strutturali.”
“Queste condizioni -continua il sindaco- al momento non si vedono, se non un ritardo di tre, quattro mesi dovuto appunto alle elezioni, ma non è un argomento che si può usare per chiedere di modificare il Pnrr.”
“Penso -prosegue il primo cittadino di Firenze– che il governo dovrebbe fare di tutto per accelerare e rimanere nei tempi, perché non è bello che l’Italia, come al solito, sia il Paese fanalino di coda, ha ricevuto più soldi di tutti e poi non riesce ad attuare le opere finanziate”.
Nardella inoltre si è espresso sulla possibilità di una Toscana in affanno nella realizzazione dei progetti e aggiunge, “non sono al corrente degli altri progetti che interessano la Regione direttamente. Abbiamo un focus sui progetti del Comune e della Città metropolitana.”
“È chiaro -conclude- che la Regione è un ente molto più grande, ha un’area territoriale di riferimento molto più vasta, quindi credo che se la Regione denuncia una serie di difficoltà ha tutti i motivi per farlo ed è giusto che si difenda di fronte a difficoltà che vengono magari criticate o sollevate strumentalmente”.
Comune di Firenze: si contempla un piano di 88 gare
Sempre il sindaco Nardella, in merito al Pnrr dice: “Siamo in linea con i tempi fissati dall’Unione europea. Entro i prossimi 25 giorni noi completeremo un piano di 88 gare del Comune di Firenze per un totale che supera 800 milioni di euro e potrà generare più di mille posti di lavoro diretti”.
Nardella sottolinea poi “il volume totale di progetti che noi realizzeremo con il Pnnr come Comune di Firenze e Città metropolitana supera i 2 miliardi di euro e ad oggi possiamo dire che se non ci saranno sorprese, se il governo non ci farà delle sorprese o ci bloccherà o ci rallenterà, noi entro la fine del 2023 appalteremo tutte le gare e quindi partiremo con i lavori”.
“Quindi -prosegue- non so che tipo di problemi abbia il governo, spero che non usi certi argomenti come alibi per giustificare delle inefficienze o delle lentezze delle strutture ministeriali, noi comunque stiamo facendo uno sforzo immane.”
“Fra i progetti più importanti di queste settimane -aggiunge- completeremo la gara per le linee della tramvia che ci rimangono, la linea di Bagno a Ripoli e la linea 4, lo stadio, la piscina di San Bartolo che è co-finanziata con la Regione e la scuola Ghiberti. Sono tutte opere che richiedono in certi casi decine e decine di milioni di euro, in qualche caso un centinaio di milioni di euro”.
“Noi siamo riusciti ad utilizzare tutti e tre filoni di finanziamento che il governo Draghi negli ultimi giorni di permanenza ha lanciato con le variazioni dei prezzi – ha concluso -. Abbiamo utilizzato le risorse aggiuntive che l’ultimo governo ci ha messo a disposizione per far fronte all’inflazione e all’aumento delle materie prime. Questo per esempio per lo stadio da 157 milioni di euro a quasi 200 milioni di euro ma anche per altre infrastrutture”.