GRECIA. Più di 37.000 persone affollano i centri di accoglienza e di identificazione distribuiti
nelle isole greche di Lesbo, Samo, Chio, Kos e Lero. Si tratta di un numero rilevato lo scorso 22 marzo, ben al di sopra
della capienza massima, prevista in 6.095 posti disponibili. La denuncia arriva da ventuno organizzazioni umanitarie e per
i diritti umani tra cui Amnesty International – che ringraziamo per la disponibilità a condividere i dati –, che hanno
formalmente chiesto al governo greco di ridurre la presenza di migranti e richiedenti asilo nei Centri di accoglienza e
identificazione (Cai) nelle isole dell’Egeo, per evitare una crisi della salute pubblica nel contesto dell’attuale pandemia da
Covid-19. Le condizioni di vita e interazione sociale in questi centri sono terribili, come testimonia Anna Clementi nel
reportage dal titolo “Al-amal. Nei campi greci con i profughi siriani”.