Comitato denuncia ‘deposito bagagli rifugio per consumare droga’
Il caso a Firenze in via Maso Finiguerra
Marta Baiardi comitato Palomar Palazzuolo
A Firenze, dietro la stazione di Santa Maria Novella, in via Maso Finiguerra, “c’è un deposito bagagli che sta diventando un nuovo posto dove andare a drogarsi”. A denunciare il caso è il comitato di zona Palomar Palazzuolo composta da residenti che nella zona da tempo si battono contro il degrado dell’area, in una strada passata alle cronache quest’estate per la violenta rapina a un anziano e il pestaggio di un barista nel giro di poche settimane. “La cosa – spiegano – è già stata segnalata invano ai carabinieri quando sono comparsi un paio di settimane fa”. Un “ritorno al passato” per i residenti che ricordano un caso analogo a poche decine di metri, in via Palazzuolo, con un deposito bagagli accessibile da chiunque e da loro definito “la stanza del buco”. Una vicenda che si era trascinata per mesi fino al nuovo Regolamento Unesco approvato dal consiglio comunale ad aprile dello scorso anno che sancì l’obbligo per i depositi bagagli di dotarsi di sistemi per regolare l’ingresso attraverso carta d’identità elettronica o badge. Regolamento in vigore fino ad aprile 2026.