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Cosa è successo? – Le spaccate – 2 dicembre 2023

Le spaccate. Due manifestazioni, un terza in programma per i prossimi giorni. E’ la protesta dei commercianti di Firenze della zona di Borgo Ognissanti. Spaccate notturne, microcriminalità, furti, droga spacciata e consumata a tutte le ore. I commercianti non ci stanno più e chiamano a raccolta non solo i loro colleghi ma tutta la cittadinanza per dire basta a questi fenomeni.

Trascrizione dell’audio:

[00:00:06] Raffaele Palumbo: Cosa è successo? Storie e voci per capire quello che accade.

[00:00:13] Speaker B: Due sabati fa hanno distrutto vetrina, hanno rubato il registratore di cassa 400 euro di prodotti, ci hanno fatto un buco così sul muro e hanno distrutto il sistema d’allarme. Abbiamo dovuto rifare tutto nuovo, però sono 3.500 euro di danno.

[00:00:33] Raffaele Palumbo: Dal vocabolario Trescani, spaccata nel gergo della malavita e nel linguaggio giornalistico, furto compiuto infringendo la vetrina di un negozio con un oggetto particolarmente duro e pesante, asportandone il contenuto.

Mi chiamo Raffaele Palumbo e questo è Cosa è successo? Storie e voci per capire quello che accade il nuovo podcast di Controllo Radio in onda il sabato alle tredici e venti in coda al GR Nazionale la domenica in replica alle diciassette e dieci gratuitamente sulle app per ascoltare i podcast come Spotify come avrete capito per questa c’è di questa recrudescenza di furti con varie modalità per la verità in varie zone della città che sembrano però avere un epicentro dalle parti di Borgo Ognissanti tra l’istituto francese, la caserma dei carabinieri e altri luoghi importanti come il consolato statunitense, negozi spesso di lusso su una via più defilata rispetto ad altre vie importanti che hanno portato però gli eserciti perché nelle ultime settimane sono stati numerosi tentativi, riusciti o non riusciti, di furti che stanno cambiando ancora una volta la morfologia di una zona che è comunque complessa, basti pensare a Via Palazzuolo, che è una specie di strada ibrida tra la Firenze ultra borghese della strada dell’ex Teatro del Maggio alla Firenze del melting pot e di alcune problematiche ad esse collegate.

Ma la gente, per il momento i commercianti, è molto stanca.

[00:02:28] Speaker C: Vediamo sempre più gente un po’ più pronta a fare certe situazioni poi spaccano a parte tutte le vetrine ma a me ancora no perché ho una vetrina infrangibile essendo una rificeria però è pieno di negozi questa ad esempio la parrucchiera qui che gli hanno spaccato la vetrina da una settimana. Ma a tutti prima o poi succede qualcosa, rubano i cellulari nei negozi. L’altro giorno ho visto rubare, tre giorni fa, una valigia a un turista.

Ma tante cose, succede tutti i giorni qualcosa.

Purtroppo siamo scesi in piazza, anche se noi non siamo abituati a fare certe cose, però siamo costretti. Siamo costretti a fare questo perché non ci aiuta nessuno, però siamo lasciati a soli e il futuro non lo vedo molto molto buono e questa è la prima manifestazione che faremo, che siamo ancora poi ma ne faremo altre, finché qui non metteranno un passaggio tutti i giorni di forze dell’ordine, di qualunque cosa che ci dia un po’ di sicurezza.

[00:03:40] Raffaele Palumbo: Come avete sentito dai rumori in sottofondo queste voci, le voci che abbiamo raccolto per parlare dei furti, delle rapine, delle spaccate nella zona di Borgogni Santi sono state raccolte durante una manifestazione, una cosa abbastanza singolare, non è facile vedere manifestare i commercianti in maniera anche rumorosa, non è una cosa tradizionale della categoria, eppure.

[00:04:06] Speaker D: Sta.

[00:04:10] Raffaele Palumbo: Lo sapevamo in un momento particolare della città.

Passiamo dall’orefice alla parrucchiera.

[00:04:20] Speaker B: Che non se ne può più perché alla fine noi andiamo a lavorare per mantenere questi disgraziati. Già abbiamo paura di giorno perché sono già entrati tossici, ubriachi a chiedere soldi, a minacciare.

Passi il giorno, ma uno non può andare a casa la sera, tornare la mattina e trovare i carabinieri, fino alle 3 di notte se andate a stare lì, con un negozio distrutto. Lì ti parte la rabbia da dire, ma noi che cosa stiamo facendo? Ma che governo abbiamo?

Dobbiamo veramente dipenderci noi? Io non ci impiego né uno né due. Mi arresteranno, mi compro una pistola, il primo che entra lo lascio secco lì. Se lo Stato vuole questo, basta che ci diano il via. Io non ho paura.

però non ne possiamo più di dover lavorare per pagare 3-4 mila Euro di danni provocati da altre persone e a questa gente non sono puniti, fanno due giorni in carcere e domani li abbiamo già fuori e purtroppo sono in aumento. Visto che lo Stato non ci permette, non ci tutela, dobbiamo farlo noi, però ci deve lasciar fare, perché a questo punto lo spray peperoncino non serve a niente.

Quando ti vedo camminare con la carrozzina capisco che sei un bastardo, ladro.

A questo punto cosa dobbiamo fare?

Certo, due sabati fa hanno distrutto vetrina, hanno rubato il registratore di cassa, 400 euro di prodotti, ci hanno fatto un buco così sul muro e hanno distrutto il sistema d’allarme. Abbiamo dovuto rifare tutto nuovo, però sono 3.500 euro di danno.

E uno cosa fa, finisce di lavorare al sabato, dopo 10 ore al giorno, per 6 giorni su 7, per dargli giustamente architetti di sistema al vetro, riprende il registratore, sistema i buchi, ma anche basta, basta.

C’è più che mettere in macchietta il bandone, il sistema d’allarme, a volte dobbiamo dormire in pozzo.

Allora metto giù una branda, mi faccio trovare con un kalash nei coppi e ti stendo lì dove sei. Forse era la cosa migliore, perché è una vergogna. Siamo all’osso, all’osso. Uno dice, ma io scendo a lavorare per cosa? Non per me, devo scendere a lavorare per pagare i danni. Ma ne è una vergogna.

in una via centrale come questa. Non siamo in periferia, come uno può dire, signora lei ha aperto un negozio nel Burundi, che cosa vuole? L’abbiamo aperto a Firenze, in una delle città più belle al mondo e ci meritiamo questo schifo? Glielo dico da milanese, da milanese, è uno schifo, l’istanziale centrale è pieno di ragazzi di colore, fatti di crack, pieni di buchi, ma che modo è? Non si può, non esiste, in Italia non deve esistere.

[00:06:56] Raffaele Palumbo: È una protesta di bottegai? È una protesta di destra? No, probabilmente è una protesta veramente trasversale in una zona della città dove si stanno coagulando una serie di problematiche, una serie che potremmo circoscrivere tra appunto Lecascine, la zona di Borgognissanti fino all’Ungarno Santa Rosa. La voce che sentiamo adesso infatti è di un abitante di via Pallazzuolo, non un abitante qualunque perché Marta Baiardi è una esimia storica, parte dell’Istituto Storico della Resistenza, che studia gli anni del fascismo da molti anni e con estrema competenza e che di tutto può essere accusata tranne che di un qualunquismo, di un vittimismo di destra. Eppure per lei, da abitante di Via Palazzolo, la situazione è diventata veramente insostenibile.

[00:07:52] Speaker E: Mi chiamo Marta Bagliardi, sono la presidente di Palomar. Abbiamo bisogno che il prefetto e il questore si facciano carico intanto di questa situazione, cioè ci dimostrino che questa situazione delle spaccate, che sono tante, e che noi come Palomar questa faccenda della sicurezza denunciamo da 10 anni, sono 10 anni, Solo che finché era relegato nel ghettino di via Palassuolo, uno pensava andava anche bene. Adesso aderiamo volentieri a questa manifestazione. Del livello nazionale non lo so. Io mi occupo di cose più scure, quelle che conosco.

ora qui c’è bisogno di una stretta che riguarda le autorità costituite, cioè non bastano i vigili, non bastano gli steward, che pure quando arrivano ci fa anche piacere, però noi abbiamo bisogno che prefetta, prefettura e questura si facciano carico, di dare un segno. Il segno deve essere che queste spaccate, che ora sono quello, ma noi abbiamo un problema di spaccio enorme in via dei Canacci, abbiamo avuto l’angolo che noi lo chiamavamo l’angolo Shagura, dove per fortuna è stato chiuso dopo quattro volte che la Questura lo chiudeva, il bar caffè Palazzuolo dalla Questura è stato chiuso, hanno chiuso due minimarket. Adesso è un angolo meno sciagurato di prima, però questo si chiedeva da 10-12 anni. Allora abbiamo bisogno di tempi più brevi e di vedere dei segnali. Io mi accontenterei di segnali locali veri.

Cioè che qui si potesse passare tre mesi senza spaccate e che di là, che è una zona molto problematica e non ci sono le spaccate perché non c’è manco più negozi, che di là si padasse allo spaccio. Cioè lo spaccio gli fa forse piacere che ci sia un ghetto dove le persone vengono a farsi tutti i giorni. Noi abbiamo gente sui portoncini di Via dei Canacci per dire davanti al neoportone in Via Palassuolo tutti i giorni fissi con questa grande diffusione del crack che è un disastro nazionale. Quindi questo è quello che io personalmente come Palomar auspico, che ci sia intanto qualche segno visibile qui e sta alla Prefettura e alla Questura.

[00:09:51] Raffaele Palumbo: Ma che riflessione fare anche alla luce della richiesta di ronde sempre più pressanti? La situazione è in realtà parecchio più complessa, come ci ha raccontato il presidente della fondazione intitolata ad Antonino Caponnetto, Salvatore Calleri.

[00:10:09] Speaker F: Non è solo la ronda anche se istituzionale perché la ronda istituzionale questi non hanno paura delle divise se parli coi poliziotti io capisco la richiesta eh la trovo anche valida ma non serve perché questi non hanno paura della divisa quando arriva la divisa non fanno nemmeno resistenza perché sanno che gli si aggrava la situazione si fanno prendere e se ne vanno sanno che non gli succede nulla i problemi sorgono con la cartata La Cartabia ha alzato la soglia per potersi fare anche un giorno di carcere a 6 anni. Per quanto riguarda le spaccate nei vetri, da quando sono aumentate le spaccate nei negozi che producono più incassi sono diminuite. Qualcuno me l’ha anche detto, guardate perché hanno scoperto che rompendo la vetrata il rischio e il reato è lo stesso e l’incasso è maggiore rispetto a pochi spiccioli rompendo la macchina. E il problema è la droga che è tornato il crack ed è tornata l’eroina. Vi ricordate le spaccate negli anni 80? Che entravano nella macchina per pochi spiccioli? Oggi c’è tornata l’eroina e c’è il crack che costa pochissimo. Potrebbe arrivare il fentanyl ma bisogna vedere se arriva. Comunque i narcos messicani lo stanno iniziando a produrre in Olanda ma se arriverà il fentanyl che costa poco avremo anche i zombie che sono i consumatori di fentanyl. farei una verifica se dopo le spaccate qualcuno va in giro a provare a comprare nelle zone in cui sono state fatte le spaccate perché magari il prezzo cale e qualcuno vuole specularci. Questa è una verifica che farei.

[00:11:36] Raffaele Palumbo: E dopo le due manifestazioni finora registrate la questione non finisce qui con le voci registrate che ringraziamo da Andrea Montigiani chiudiamo con due voci che una mobilitazione nazionale, una mobilitazione che possa riguardare almeno tutta la città, una mobilitazione che possa farsi davvero sentire, che possa dare grande evidenza a questo problema in questo momento molto sentito.

[00:12:13] Speaker G: Allora, noi stiamo cercando di organizzare con tutti i comitati, comunque tutti, Leopoldo, qualsiasi… Saiacopino, insomma abbiamo avuto anche contatti, ora abbiamo fatto la riunione venerdì scorso qua all’hotel, tutti insieme.

Stiamo cercando di organizzare una manifestazione grande, ma dove devono partecipare tutti.

Solo che non riesco a capire come mai è una questione solo dei commercianti o i residenti si sentono sicuri in questa Firenze.

[00:12:44] Speaker B: Ma neanche persone.

[00:12:45] Speaker G: Allora, la signora è una residente. Abbiamo visto forse due o tre residenti. Gli altri siano tutti negozianti. Quindi voglio capire, va bene questa situazione a Firenze a loro?

[00:12:55] Speaker D: No.

[00:12:55] Speaker G: Se non gli va bene, allora gli faremo sapere quando verrà fatta questa manifestazione.

[00:13:01] Speaker D: Noi oggi ci siamo mossi, abbiamo fatto questa cosa, ma non ci fermeremo nel senso. Uniti si vince, cioè l’unione fa la forza. La prossima sarà una manifestazione enorme con tutti i comitati di Firenze, da Firenze Nord a Firenze Sud. Ci saranno anche i fiaccherai, perché ho parlato anche con loro, proprio perché deve servire da imitazione per le altre città che meglio di noi non stanno, purtroppo. perché coinvolge tutto, non solo gli esercenti, ma i residenti, i giovani, le donne, gli uomini, tutti. Quindi imitateci Italia perché così non si può più andare avanti e dobbiamo tutti insieme a livello nazionale fare qualcosa per veramente migliorare questa situazione che non va bene.

Noi a livello territoriale, Firenze non ci sta, vogliamo poi in realtà dare visibilità a tutta l’Italia, in modo che poi ci muoviamo a livello nazionale, perché non si può più stare così. Queste cose coinvolgono i giovani, i adolescenti che vengono rapinati dei cellulari, delle scarpe! Delle scarpe l’altro giorno, con il vincetto, donne picchiate, anziani picchiati, denubati, non si può più andare avanti, basta!

[00:14:15] Speaker H: Le spaccate no, ma hanno divelto la saracenesca sono stato uno dei primi a dicembre insieme al forno per cagli che sono il forno palatresi e alla pizzeria una notte hanno fatto tre locali.

[00:14:35] Speaker D: E.

[00:14:35] Speaker H: Ancora le spaccate non c’erano, avevano divelto il lucchetto non siamo sicuri nemmeno con il lucchetto perché non siamo sicuri nemmeno con i lucchetti, capito?

Questi entrano, spaccano, rubano, nessuno ne fa nulla e con una caserma di carabinieri a 50 metri.

[00:14:56] Speaker B: Io non ho mai avuto paura di stare in negozio da sola, ora ho il mattarello dietro il banco. Il problema di questo quartiere è che qui è arrivato il crack e il crack porta a una cosa terribile perché è una cosa che costa pochissimo e per 5 euro sono disposti a fare cose terrificanti.

[00:15:17] Raffaele Palumbo: Cosa è successo? Storie e voci per capire quello che accade.

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