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Cospe Zaffiria. Alessandra Falconi

“Generazione hashtag”. Una ricerca europea ci racconta come gli adolescenti vivano i videogiochi. I serious games, come alleati nel combattere l’odio. A livello europeo il 97% degli adolescenti (12-17 anni – 40% dei quali sono ragazze) gioca o ha giocato ai videogiochi, e il tempo che stanno davanti allo schermo varia da mezz’ora a 1-2 ore al giorno. Il 45% è d’accordo riguardo alla censura dei discorsi d’odio, il 66% non ha mai segnalato alcuna situazione di questo tipo. La maggior parte dei discorsi d’odio, secondo gli intervistati, sono di tipo razzista (29%), sulla base dell’orientamento sessuale (21%) e dell’origine nazionale ed etnica (19%). Il 70% dei ragazzi è d’accordo sul fatto che non è “cool” essere un hater, il 52% non prende sul serio i discorsi d’odio e il 67% non si sente colpito da questo fenomeno nel quotidiano. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca realizzata dall’Università dell’Algarve insieme a Zaffiria, COSPE e ai partner del progetto europeo “Play Your Role” su 3 paesi (Italia, Lituania e Portogallo), con quasi 600 adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 20 anni.

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