Dillo a Controradio: puntata del 18 dicembre

    0
    Logo Controradio
    www.controradio.it
    Dillo a Controradio: puntata del 18 dicembre
    Loading
    /

    Disservizi, disagi, tutto quello che non funziona in città e sul territorio. Scaveremo per te alla ricerca di una soluzione! Ogni mercoledì alle 8.40. Possibile scrivere anche a dilloacontroradio@controradio.it

    All’interno della trasmissione la rubrica Viola Cerca Casa: si può vivere ancora a Firenze? Scopriamolo insieme. Viaggio nella giungla degli affitti a Firenze. Raccontaci la tua odissea. scrivi a violacercacasa@controradio.it

    In questa puntata:

    segnalazione: Alessandra, il viadotto sotto l’indiano e gli allagamenti in via san Bartolo a Cintoia
    Risponde MIRKO DORMENTONI, presidente Q4 FIRENZE 

    Sono anni che c’è questo problema in via San Bartolo a Cintoia al sottopasso del viadotto dell’Indiano: quando piove più forte le auto tornano addirittura indietro per l’altezza delle acque. Ma anche quando non piove c’è fissa questa perdita di acqua che dall’odore diremmo di fogna. Ho più volte segnalato al Quartiere e Comune che rispondono evasivamente ormai da anni. Inoltre la strada che prosegue dopo il sottopasso verso il ponte che porta a Mantignano è disastrosa.

    segnalazione: Albero vero vs albero finto: il ritorno alle origini. E la seconda vita dopo le festività
    Risponde MARCO ROSELLI, agronomo Coldiretti Arezzo 
    La domanda di abeti naturali Made in Tuscany cresce ad un ritmo del 5% l’anno ma la difficoltà di reperire manodopera stagionale, i  cambiamenti climatici e le inquinanti versioni di plastica minacciano il futuro di un settore strategico che garantisce la cura e la manutenzione delle aree collinari e montane e ci da una mano nel contrastare la presenza di CO2 nell’aria.  La Toscana è la capitale degli alberi di Natale con oltre 3 milioni di esemplari coltivati (rosso, bianco, nordmanniano e del Colorado) ed oltre 500 mila commercializzati ogni anno in Italia e all’estero per un volume d’affari che si aggira tra i 10 ed i 12 milioni di euro. Circa 200 le aziende specializzate per lo più concentrate in provincia di Arezzo, nel casentinese e nel distretto pistoiese. Se da un lato il settore cresce, dall’altro lo fa tra tante difficoltà. Sono circa 500 mila gli abeti artificiali venduti in Italia secondo alcune stime. I vivai toscani, mettendo in fila i suoi numeri, contribuiscono alla diminuzione di CO2 di circa 47 tonnellate. Decidere, in questo senso, non dovrebbe essere difficile.
    Terminato il periodo natalizio se l’albero acquistato ha buone radici può essere posizionato all’esterno sul balcone o piantato in giardino, considerando però che si tratta di una pianta che può crescere anche fino a 15 – 20 metri. Se non si ha spazio dove piantarlo allora è possibile donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni, dal Corpo forestale dello Stato o in alcuni mercati di Campagna Amica. Gli abeti ad uso natalizio, è bene ricordate, vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale e provengono da vivai autorizzati dalla Regione Toscana con apposita iscrizione. Ogni singolo abete è accompagnato da cartellino identificativo riportante i dati dell’impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura che trattasi di soggetti “non per uso forestale”. Inoltre la Regione attua controlli annuali per verificare l’idoneità delle pratiche agronomiche e formali che l’azienda è tenuta a rispettare.
    Viola cerca casa: ospite in studio Massimo Torelli del comitato Salviamo Firenze per viverci
    Riforma testo unico turismo della regione Toscana; Aumento di 50 centesimi alla tassa di soggiorno a Firenze; Ristoro Imu per chi passa da locazione turistica ad affitto di tipo residenziale area UNESCO; Villa Monnatessa e Social hub viale Belfiore.
    saluti