Nell’ultimo rapporto ISTAT, di agosto, sulla violenza di genere, le donne con disabilità sono citate una sola volta in relazione all’attività di formazione svolta dai Centri antiviolenza. In sostanza, l’accoglienza delle donne con disabilità, pur essendo presente, è il tema meno trattato di tutti. Nonostante i passi avanti, il tema della disabilità sommata alla violenza sulle donne – la cosiddetta violenza abilista – è ancora lontana dall’essere affrontata con la dovuta attenzione, come ci spiega la psicologa e psicoterapeuta Elisa Focardi, coordinatrice di un progetto nell’aretino, Voci di Donne, con il quale, fino alla pandemia, sono stati realizzati numerosi eventi di sensibilizzazione e si sono rafforzate le relazioni tra privato, pubblico e terzo settore, una rete di supporto alle donne con disabilità vittime di violenza. Una violenza che spesso nasce proprio in quegli ambienti che dovrebbero fornire protezione e di cui, soprattutto nelle disabilità intellettive, vi è scarsa consapevolezza. Il fenemeno è contrastabile, ha spiegato Focardi ai microfoni di Sandra Salvato, con la formazione del personale e con la costruzione di una cultura che abbatta il pregiudizio.
Disabilità e violenza di genere
