Il timore è che i campi profughi si istituzionalizzino fino a diventare delle vere e proprie soluzioni sub-urbane di lungo periodo sul modello palestinese, giordano e libanese. Trasformando l’area in un deposito umano di quei migranti che la Ue non vuole prendere, essendo disposta a pagare l’Onu affinché li gestisca ab limitum. Intervista con il professor IGOR PELLICCIARI docente di relazioni internazionali ad Urbino ed alla Luiss G.Carli
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