“
Speaker 0: La notizia
Speaker 1: la news line di Controradio l’informazione
Speaker 0: prima di
Speaker 2: tutto otto passate da quattro minuti siamo in newsline buongiorno ancora da Chiarabrilli in studio e dalla redazione di Controradio salutiamo subito anche Valerio Capecchi dall’AMMA per le previsioni del tempo per oggi ma essendo venerdì anche per il fine settimana ben trovato.
Speaker 3: Ciao buongiorno dunque altopressione caratterizzata da una parte del Mediterraneo centrale che pertanto assicura delle condizioni generalmente stabili e soleggiate. L’unica cosa da segnalare sono un po’ di nebbiofoschie nelle notti sia di domani e di domani l’altro. Qualche nebbiofoschia riceva nel fondo del valle dell’interno e anche il transito di nubi alte stratificate un po’ nel corso di tutta la giornata, ripeto, sia per oggi che nel corso del fine settimana. Le temperature sono gradualmente in aumento, oggi partiamo da circa 6-7 gradi nell’interno di Lima, fino a 8-10 lungo la costa, le massime raggiungeranno in molti casi supereranno I 20 gradi. Anche nel corso del fine settimana avremo un leggero e graduale aumento delle temperature soprattutto per quanto riguarda I valori massimi.
I primi giorni della prossima settimana sembrano essere caratterizzati da temperature attorno ai 25-27 gradi che quindi sono superiori rispetto alle medie del periodo, va sottolineato che comunque sono anche caratteristici di una maggiore variabilità delle temperature che è presente in primavera, quindi con picchi cui possono succedersi dei degli abbassamenti soprattutto se come sembra a metà della prossima settimana è previsto il transito di una perturbazione.
Speaker 2: E poi allora ne sapremo di più nel collegamento d’inizio settimana, lunedì prossimo grazie a Lama, grazie a Capecchi, adesso breve pausa pubblicitaria e poi torniamo con le notizie.
Speaker 4: Matt ragazzi, otto appuntamenti tra febbraio e maggio, dedicati ai piccoli spettatori. Info, programma e prenotazioni su metastasio.it. Dal 7 al 13 aprile alle 17 al Fabbrichino, con il Naso all’insù, una coproduzione Teatro Metastasio di Prato, compagnia TPO. I piccoli spettatori saranno esploratori di una realtà virtuale ricostruita con le nuove tecnologie e vivranno una vera esperienza di viaggio nello spazio. A Cango, Cantieri Goldonetta Firenze, la democrazia del corpo, spettacoli e performance fino a maggio.
Info, biglietteria, Chiocciola Virgilio Siani punto it. Sabato e domenica Simona Bertozzi con suite 0 la performance costruita in sei movimenti con un’anticamera e un congedo che li incorniciano si dispiega come una raccolta di eventi, un’ antologia di brani scanditi dal dialogo tra corpo
Speaker 0: e violoncello
Speaker 1: soli. Psichederia afro, beat latini, trame dal Medio Oriente, tradizione twarg e un omaggio a Gil Scott Aaron. Torna, mixi te, la rassegna jazz che fa il giro del mondo in musica. Dieci concerti in programma fino a giugno alla Park di Firenze a cura di Toscana Produzione Musica. Domenica setteaprile alle diciannove Soma.
Suggestioni sonore di India e Iran per un concerto che comprende composizioni originali e arrangiamenti di melodie tradizionali. Controradio Social Club. Arte, cultura, spettacolo, cibo, grandi occasioni di partecipazione in esclusiva per I soci della Contrario Club. Anselm Kiefer, Angeli Caduti, sabato tredici aprile alle undici, nuova visita guidata a Palazzo Strozi. Pittura, scultura, installazione e fotografia.
L’arte di Kiefer propone un percorso di introspezione sull’essere umano esplorando le connessioni tra passato, presente e futuro. Anselm Kiefer, Angeli Caduti, visita guidata a sabato tredici aprile alle undici. Biglietto prenotazione auricolari scontati a tredici euro. Visita guidata in omaggio. Prenota a club.
Chiocciola Contro Radio
Speaker 0: punto it. Contro Radio.
Speaker 2: E andiamo a dare un occhio alle notizie principali di oggi dai giornali locali ma naturalmente anche dall’home page del nostro sito Controradio.it in entrambi I casi il focus centrale sui risultati preoccupanti del report IRPET sulla Toscana illegale, giro d’affari da undici miliardi, titolo che riprendiamo dalla Repubblica, secondo l’IRPET al fatturato della criminalità si somma al fiume di soldi sottratti con evasioni fiscali e sommerso. Mafia in Toscana, undici miliardi di affari il titolo d’apertura dalla della nazione di taglio alto, nuova moschea, il gran giorno, l’imam, sogno che si realizza, sedi nel zira, la città, questa è terra di pace. Poi la fotonutizia riguarda gli uffizi, I furbetti dell’arte, bagarini scovati dalla guardia di finanza fuori dagli uffizi e dall’accademia, biglietti a tariffa raddoppiata Holberg, direttrice dell’Accademia dice basta con questo degrado anche dalla Repubblica ripresa la notizia, sono tornati I bagarini all’accademia e agli uffizi e poi sulla politica verso le elezioni. Schmidt candidato punta da ruolare ex PD delusi. La mia candidatura a sindaco di Firenze è un’ipotesi realistica ammette per la prima volta a Ike Schmidt in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno in cui conferma pure che la sua lista civica è in costruzione.
C’è interesse per il progetto e che la presentazione se non questo weekend sarà nei giorni successivi. Non vedo l’ora a questo proposito di collegarmi lunedì prossimo con Tommaso Ciuffoletti in Buttiamola in politica perché ci aspettavamo che la candidatura fosse ufficializzata. Insomma dopo Pasqua si potesse parlare di situazioni stabilizzate quantomeno alla luce del sole in maniera ufficiale e formale ancora ancora sia sul versante centrosinistra che sul versante centro-destra perlomeno per quanto riguarda la corsa Palazzovecchio la situazione ancora in divenire. Dal Corriere Minori Soli un’altra notte di paura, fiamme nel centro di accoglienza di Novo gli operatori in fuga denunciati quattro cittadini di origine tunesina e Rogo sarebbe stato appiccato dopo una lite, sei persone medicate, la polizia era già dovuta intervenire il giorno prima e poi Dicevamo la partenza da oggi della seconda edizione del festival della letteratura working class organizzato da Edizioni Allegre, collettivo di fabbrica GKN insorgiamo in collaborazione con ARCI e con il patrocinio quest’anno del comune di Campi Bisenzio oggi fino al 7 aprile al presidio presso la fabbrica ex GKN di Campi Bisenzio. Ieri la presentazione tutti particolari sul nostro sito.
Il collettivo ieri ha annunciato anche l’elaborazione di una proposta di legge regionale per la creazione di consorsi regionali pubblici attraverso I quali comuni, regioni, università, privati, cooperative, centri di ricerca possano intervenire sulle aree industriali. Sentiamo su questo e sulla vertenza GKN che ha raggiunto I mille giorni da quelle famose lettere di licenziamento arrivate per mail sentiamo Dario Salvetti RSU.
Speaker 5: Io so che il legittimo sospetto sociale dell’opinione pubblica è nostra che su quell’area ci siano delle logiche speculative, è un sospetto che inizia a essere sempre più forte e che ultimamente si è anche macchiato di un atto inquietante, non di criminalità comune ma di qualcuno che ha fatto un atto criminale sapendo esattamente dove mettere le mani e come togliere l’elettricità allo stabilimento. La realtà, poi si può dire tutto, il contrario di tutto, ma ci sono I verbali del Ministero, che dal gennaio 2022 un vero
Speaker 6: e proprio piano di qualsiasi tipo
Speaker 5: su quell’azienda non è mai stato presentato e prima ancora il fondo non presentava piani industriali. Noi abbiamo un progetto industriale, Ovviamente è un progetto industriale fatto da degli operai senza stipendio. Quindi è chiaro che senza un intervento pubblico che metta mano con un consorzio pubblico per rilevare lo stabilimento e aprire una strada al polo delle rinnovabili difficilmente nostro progetto industriale si può sostanziare quanto meno dentro quello stabilimento. Infatti oggi presentiamo una bozza di legge per un consorzio regionale e chiediamo a qualsiasi consiglio consiglia regionale di riprenderla e metterla in discussione urgentemente perché gli strumenti pubblici ci sono. Gli operai abbiamo dimostrato il poter fare tanto anche un festival internazionale della ritirato working class un governo può fare tutto sulla nostra vicenda evidentemente non vuole utilizzare gli strumenti infatti per questo oggi noi presentiamo una legge regionale non perché pensiamo che la regione sia l’unica titolata a far qualcosa ma perché pensiamo che dato le volontà espresse in campo, la regione possa mettersi all’avanguardia della transizione fondamentalmente di uscita dall’automotive, perché la legge del Consorzio regionale che proviamo a presentare è una legge che permette non solo intervenire sul caso ACCKN ma anche su altri casi simili.
Non c’è nulla di cui siamo sognatori. Noi abbiamo un’idea di società. Quando proponiamo una legge lo facciamo in base a leggi esistenti. Queste leggi ci sono, un consorzio regionale dove entra regione, comune, centri di ricerca, università e privati e cooperativa dei lavoratori. Si può dare e tendenzialmente può aprire una discussione con la proprietà sul possesso dello stabilimento, una discussione ovviamente pacifica e tranquilla.
Speaker 0: Sottotitoli e revisione a cura di QTSS la
Speaker 2: alle otto e quattordici minuti entriamo con Newsline in Gen Z nella puntata di oggi cinque aprile, un tetto agli alunni stranieri in classe, la tutela della nostra civiltà o di Salvini e Valditara, vista da un Gen Z e naturalmente chi abbiamo qui in studio Leonardo Margarito come ogni venerdì, buongiorno.
Speaker 7: Buongiorno, buongiorno a tutti e tutte, che tema oggi?
Speaker 2: Sì, ti riporto a scuola Leonardo.
Speaker 7: Sì.
Speaker 2: Ti riporto tra I banchi il primo lo ricordiamo per dovere di cronaca è stato il ministro Salvini che pur occupandosi di infrastrutture aveva affermato che occorreva mettere un tetto al numero di stranieri nelle classi italiane in una pausa della progettazione per lo stretto di Messina diciamo. Il leader del carroccio sostiene che non dovevano superare il venti per cento del totale quindi una proporzione le ha fatto poi ecco il ministro Valditara spiegando che la maggioranza degli studenti delle classi deve essere italiana e parlando proprio di tutela della nostra civiltà di questa condivisione di un valore che esclude nella pratica.
Speaker 7: Esatto esatto ma infatti io penso che il ministro Salvini si dovrebbe occupare di quella che è la sua delega, cioè delle infrastrutture e non occuparsi di scuola. Dopodiché quello che il leader della Lega ha rispolverato non è altro che una linea già formulata anche nel 2010 in una circolare dell’allora ministro dell’istruzione Gelmini dove c’è già un limite del 30% vado in memoria legato alle classi appunto nella componente dei ragazzi e le ragazze straniere quindi non c’è niente di nuovo non c’è niente di diverso probabilmente un capriccio elettorale visti gli imminenti appuntamenti.
Speaker 2: Ecco, lo archivi in questo modo però oggettivamente lo spazio che ha ricevuto anche la visibilità sul mainstream, innescando poi il botta e risposta anche sul fronte politico è stato importante ma quello che ci preoccupa di più è il risvolto in ambito quotidiano, sociale nei contesti scolastici, nella relazione tra le persone perché dire tetto agli stranieri è veramente una situazione che crea anche in una percezione no? Della quotidianità vissuta nel contesto scolastico in cui il dialogo dovrebbe essere messo al centro in cui le difficoltà dovrebbero essere sostenute attraverso professionalità e risorse organico adeguato. Ecco è un tassello ulteriore all’insegna di un inasprimento delle delle relazioni di un individualismo.
Speaker 7: Allora sicuramente c’è un un problema di linguaggio c’è sempre stato da molto tempo che riguarda la politica e I personaggi politici, perché chiaramente definire questa operazione, laddove fosse un’operazione, detto agli stranieri sicuramente è una espressione poco felice che comunque rappresenta un po’ quella che è la dialettica tipica di una certa parte politica ma al di là poi dell’aspetto comunicativo che è il primo che noi valutiamo, cioè soprattutto l’impatto che una frase soprattutto detta da un ministro della Repubblica possa avere nei confronti della cittadinanza, ma c’è un aspetto ancora più profondo che è quello contenutistico, cioè che è quello valoriale. Il senso di un gruppo classe, io sono stato a scuola, molti penso saranno stati a scuola e si accorgeranno che poi alla fine il contesto classe è un contesto dove tra I ragazzi, tra I bambini non esistono queste differenze, cioè sono sicuramente inculcate dall’esterno. Tra l’altro faccio mie le parole invece di personaggi della stessa parte politica di Matteo Salvini, che gli hanno risposto dicendo che ovviamente vallo a dire a quei comuni e a quelle parti, regioni d’Italia dove invece gli stranieri sono in maggioranza rispetto agli italiani e dove le classi sono quasi composte tutte da stranieri.
Quindi non è sicuramente questo il problema. Poi si può discutere sulla gestione, sulle difficoltà che queste comportano, perché ci sono tante situazioni, anche successe realmente, di ragazzi che sono figli di persone che vivono in Italia, magari non con le dovute autorizzazioni permesse. Qui si entra in un ginebraio dove poi magari la polizia si presenta a scuola. Cioè ci sono dinamiche anche psicologiche su cui questo lo Stato deve però tutelare queste persone, non deve dire dobbiamo mettere un tetto agli stranieri perché se no gli insegnanti non sanno con chi parlarci. Questa è una frase bruttissima.
Speaker 2: Ci sono vari vari temi che questo tutto ciò solleva dal punto di vista non solo politico ma anche sociale. Il non far rimanere indietro. No, questo è un concetto fondamentale cioè che la collettività, il corpo che si crea all’interno del contesto classe deve essere un corpo omogeneo ma non in termini di origine, in termini di sostegno aiuto reciproco, cioè la preoccupazione il fomentare la preoccupazione che una classe non vada avanti con il programma perché c’è un cittadino straniero innesca davvero una dinamica di di intolleranza poi alla fine. In realtà ci dovrebbero essere gli strumenti che vengono messi in campo all’interno dei contesti scolastici per far sì che arrivino I gli aiuti adeguati.
Speaker 7: Sì, esatto e soprattutto penso che questo sia un po’ la responsabilità della scuola, cioè parliamoci chiaro, la scuola deve educare, no? A me la mia professoressa d’italiano del liceo mi diceva una frase che io trovo sempre attuale, no? La palestra è una scuola di vita.
Speaker 2: Cioè la scuola è
Speaker 7: una palestra di vita.
Speaker 2: Anche la palestra
Speaker 7: è una palestra di vita. E effettivamente, ti dico la verità, è vero, cioè nel senso la scuola deve avere questa funzione qui altrimenti non svolge il senso più alto al di là del programma, al di là degli aspetti programmatici, leopardi, le equazioni, la Seconda Guerra Mondiale. C’è un tema più profondo che è quello di capire il cambiamento della società, l’evoluzione della società. Io faccio sempre l’esempio che per me il più grande scandalo istituzionale è che noi nelle scuole italiane non insegniamo come dovremmo la cittadinanza e la costituzione che è una materia importantissima anzi definire la materia è quasi un’offesa cioè è il senso stesso di essere cittadini e se te non riesci a entrare in quest’ottica prima le istituzioni che rappresentano I cittadini. Ragazzi diventa dura.
Speaker 2: Allora sono le otto e venti minuti arrivano messaggi al tre quattro due ottantuno 0 quattro cento undici parlavi di cambiamenti sociali fa riferimento anche al nostro ascoltatore ci sono forze bibliche di immigrazione e cambiamenti della società che andranno avanti per conto proprio. Questo degli immigrati a scuola è un falso problema e quindi anche un diciamo un lato che viene strumentalizzato come dicevi da un punto di vista politico da una lega sempre più in difficoltà in termini di di consenso che va a grattare no? La pancia e non la schiena del del suo elettorato ma c’è una questione demografica che vede la componente migratoria come fortemente incidente impositivo sul nostro territorio e vede anche un contesto quello delle della scuola italiana dove ormai sono tantissimi immigrati di seconda, terza generazione che sono nati nel nostro paese e che sono cittadini italiani a tutti gli effetti.
Speaker 7: Certo certo certo ma infatti ripeto come dice il nostro ascoltatore quello degli immigrati a scuola è un falso problema cioè non non penso che sia un qualcosa di centrale cioè io ora figurati non ho esperienze dirette però non ho mai sentito anche a livello nazionale un grande una grande difficoltà da questo punto di vista. Credo invece che I problemi della scuola siano altri cioè I tetti che cadono.
Speaker 2: E veniamo ai tetti perché appunto il tetto agli alunni stranieri che è veramente una frase proprio anche a livello linguistico che dà una percezione distorta partendo da una narrazione strumentale distorta perché veramente è una frase che grida intolleranza da tutti I punti di vista ma se proprio si vuole utilizzare la parola tetto veniamo ai tetti delle scuole perché è una domanda noi ce la siamo fatta. Quali sono le priorità del contesto scolastico perché l’esercizio del diritto allo studio costituzionalmente dovrebbe essere garantito ma di fatto anche dal punto di vista strutturale non par proprio così. La manutenzione, l’edilizia scolastica, ne vogliamo parlare?
Speaker 7: Ecco, questi sono I tetti su cui dovremo lavorare invece di lavorare sui tetti degli stranieri perché che ci sia un problema di edilizia scolastica, noi questo lo sappiamo e lo conosciamo da tempo e lo vediamo in tutte quelle dinamiche che succedono quotidianamente. In un ultimo è girato in rete il video dell’Università degli Studi della Sapienza dove pioveva dentro una delle aule e dovrebbe essere la prima università d’Italia, almeno dati alla mano. Quindi nel senso, io mi chiedo e mi domando se effettivamente il ministro dell’istruzione queste cose se le sia domandate o il ministro delle infrastrutture.
Speaker 2: Fa poca attenzione il fatto di aggiustare, far sì che I riscaldamenti funzionino.
Speaker 7: Sì, occupa poche pagine di giornale, cioè nel senso, diciamo, interessa più ai ragazzi che alle istituzioni e questo già di per sé fa sorridere. Però effettivamente sì, non distoglie l’attenzione perché io credo anche che, ripeto e ribadisco come in tutte le grandi strategie politiche, chi si occupa un minimo di comunicazione e riesce ad avere anche un discernimento rispetto alla retorica che sentiamo dall’opinione pubblica e dalle istituzioni stesse ci si accorge di che cosa, di come laddove ci siano dei problemi centrali e reali si sposta il problema, l’attenzione e questo succede in tante dinamiche. Io ho avuto l’opportunità di partecipare a tanti webinar legati alla comunicazione politica e ti dico che io stesso cittadino ascolto la notizia e ti senti coinvolto. Questa degli stranieri è stata così, è esplosa, però è già morta sostanzialmente perché è una stupidaggine in termini ecco se la vogliamo definire così però effettivamente poi c’è la necessità di capire quali sono I problemi e quando te vai a porre I veri problemi ecco che si risponde con altre cose.
Speaker 2: Ma partiamo proprio anche dal territorio locale, insomma noi abbiamo avuto più volte segnalazioni di strutture scolastiche in cui quest’anno nonostante le richieste alle dirigenze scolastiche rispettive degli istituti all’ufficio scolastico sono stati spenti, rotti, non manutenuti adeguatamente impianti di riscaldamento, insomma abbiamo chiamato in causa la città metropolitana, ma la situazione degli edifici scolastici è riportata anche in una fotografia, in un report di Ecosistema Scuola di Lega Ambiente, che ci dice che negli ultimi cinque anni a livello nazionale il 59% degli edifici scolastici ha beneficiato di interventi di manutenzione straordinaria ma detto questo il 30,6% delle scuole necessita ancora di interventi straordinari. Stiamo parlando di quelli straordinari. Naturalmente c’è proprio un divario anche di carattere territoriale. Al sud sale al 36,8, nelle isole addirittura al 53,8. Ecco, avere un contesto adeguato e risorse in termini personale adeguate questo metterebbe un alunno ed un’alunna nelle condizioni di portare avanti un programma in maniera seria e proficua per la sua crescita?
Speaker 7: Assolutamente sì e io mi sento di correlare anche al problema dell’edilizia scolastica un problema più meritorio che riguarda I programmi scolastici perché noi oggi assistiamo a una difficoltà enorme nelle scuole italiane di riuscire, non dico le università perché l’università ha un contesto diverso, ma nelle scuole italiane di riuscire a trasmettere dei valori ai ragazzi e alle ragazze, ai bambini e ai bambini. Perché quando noi, e questo non è soltanto rivolto alle istituzioni politiche. Quando noi ci si ostina a pensare che il programma, che per me è una parola che mi fa venire I brividi, il programma scolastico sia l’elemento, la condizione sine qua non per la formazione di un ragazzo, dal mio punto di vista, si sta uscendo fuori da una strada che è quella di portare un ragazzo che vive la scuola, ci deve andare tutti I giorni, la scuola formativa è importante ma deve educare e ti aggiungo, e poi ti lascio la parola, che sono parlo solo
Speaker 2: io, che
Speaker 7: Questo lo dico agli insegnanti, lo so che starò antipatico agli insegnanti che ci stanno ascoltando ma io ti dico io ho grandissimi rapporti con tantissimi professori e professoresse e ti dico, questa cosa l’ho sempre detta anche quando sono andato a scuola a fare iniziative culturali.
Speaker 2: Che gli dicevi?
Speaker 7: Le insegnanti…
Speaker 2: Ragazzi non glielo dicevano.
Speaker 7: No, ragazzi non glielo posso dire perché sennò mi buttavano fuori. Però le insegnanti gli dicevo, io guardavo I ragazzi, avevo 300 ragazzi, non ricordo ancora, di fronte a me e si parlava proprio di temi come l’occupazione, insomma delle gestioni e questo e questo. E io gli dicevo, non si possono giustificare determinati atti perché determinati atti sono sempre sbagliati o comunque non mai fatti come dovrebbero essere fatti. Ma c’è un altro problema, che gli insegnanti devono avere il coraggio di capire che non siamo più a 20-30 anni fa, siamo nel 2024, il tempo cambia, dobbiamo anche capire che I metodi di insegnamento vanno adattati all’attualità.
Speaker 2: Ci torneremo, ci torneremo perché è un tema delicato e da analizzare sotto tanti punti di vista. Antonella ci scrive, ma perché si deve sempre dar colpa all’altro, preferibilmente straniero, se qualcosa non va bene? Non Italia e finanziamenti, le classi numerose, la struttura scolastica, un po’ il ragionamento che facevamo. Certo. Ma in conclusione di trasmissione.
Voglio chiederti, nella tua esperienza, tu lo abbiamo detto più volte, vivi in oltranno, che è un contesto da un punto di vista di inclusione e di componente migratoria ad alto impatto, va bene? Avrai avuto esperienza nella tua classe di ragazzi, ragazze, bambini e bambine che provenivano da altri paesi o con famiglie di altre origini. Che contributo in positivo hai avuto? Perché davvero c’è un confronto che è un arricchimento a partire dal livello face to face tra coitanei?
Speaker 7: Sì, e soprattutto guarda, mi sento di dirti anche questa cosa qua cioè che non c’è soltanto una… Io lo definisco anche se non è proprio l’espressione verretta un sincretismo culturale, no? Cioè un’unione di diverse culture che poi fa nascere una cultura terza. Però penso che quando tu entri in contatto anche con delle storie veramente drammatiche, di ragazzi che hanno vissuto esperienze drammatiche, bambini che hanno vissuto esperienze drammatiche, ti accorgi di quanto una persona è fortunata da una parte e dall’altra ti puoi mettere a disposizione per gli altri perché poi noi siamo una comunità e siamo legati da questo e non è retoria, dovrebbe essere così e quindi su questo io ecco mi sento di chiudere la puntata di oggi e di lasciarti la parola cioè siamo una comunità, ricordiamocelo sempre
Speaker 2: una comunità fatta anche di tantissimi, speriamo Gen Z, che vorremmo coinvolgere sempre di più nelle varie tematiche al centro dei nostri spazi di approfondimento chiudiamo qui la rubrica
Speaker 0: noi ci ritroveremo venerdì prossimo. Grazie Leonardo Margherita. Grazie a voi. Sottotitoli e
Speaker 4: revisione
Speaker 0: a cura di QTSS Stai ascoltando Controradio. La sei popolare popolare network
Speaker 8: popolare network buongiorno le notizie La riapertura del valico di Erez è una notizia positiva ma ovviamente dovremo vedere come verrà attuata. Abbiamo bisogno di un cessato il fuoco umanitario e di un massiccio afflusso di aiuti. E’ questa la prima reazione delle Nazioni Unite alla decisione di Israele di aprire il valico a nord della striscia e di ripristinare il porto di Ashdod per consentire l’ingresso di aiuti per la popolazione palestinese. Il via libera di Tel Aviv è arrivato nella notte dopo la telefonata di Biden a Netanyahu in cui il presidente americano ha avvertito il premier israeliano che la politica degli Stati Uniti nei confronti di Tel Aviv sarebbe stata determinata dall’adozione di azioni concrete per proteggere I civili della striscia. La situazione umanitaria nell’enclava palestinese infatti è sempre più grave.
La Mezzaluna Rossa afferma che il numero di bambini morti di fame e disidratazione a Gaza è salito a 31. Intanto Israele in queste ore è in stato di massima allerta per il timore di una rappresaglia dell’Iran dopo l’attacco di Tel Aviv sull’ambasciata iraniana Damasco in cui è stato ucciso un alto generale, Deypaz Daran. Una bufera giudiziaria è quella che arriva dall’inchiesta per voto di scambio e che piomba anche sul voto per I comunali di Bari spaccando il centrosinistra Giuseppe Conte il leader dei Cinque Stelle a questo punto ha detto no alle primarie della coalizione una scelta che dal Nazareno hanno definito incomprensibile l’inchiesta giudiziaria ha portato otto arresti ha toccato la giunta regionale della quale fa parte anche il Movimento Cinque Stelle con l’assessora regionale del PD Mauro Di Noia indagata per voto di scambio che si è dimessa dall’incarico e dal partito. Ai domiciliari è finito anche suo marito Sandro Cataldo, leader del Movimento Sud al centro che sarebbe stato appunto il motore, il cervello di questa organizzazione per attuare il voto di scambio. Tutto questo naturalmente ha reso la situazione incandescente dal punto di vista politico, lo dicevamo con una spaccatura tra cinque stelle e PD.
Matteo Salvini tenta la carta del condono edilizio per risalire la china che lo vede in difficoltà alle prossime europee con sondaggi negativi e un fronte interno alla Lega alla Lega stessa sempre più insofferente il condono edilizio chiamato decreto salva casa o pace edilizie la sostanza non cambia dovrebbe vedere la luce entro maggio ma non è detto perché Giorgio Meloni è apparsa molto fredda addirittura spiazzata dall’iniziativa parlando ieri sera in tv ha detto non ho letto la norma e non commento quello che non ho visto. La protesta delle regioni contro Italia la sanità del governo potrebbe anche diventare un vero e proprio scontro istituzionale infatti la conferenza ha posto un out-out, il governo ripristina I fondi cancellati o si rivolgerà alla Corte Costituzionale. Il tema è cruciale, la sopravvivenza della sanità pubblica come hanno scritto quattordici tra I più stimati medici e scienziati del nostro paese nell’appello di due giorni fa. Le regioni adesso alzano il tiro contro il governo sentiamo Raffaele Donini, assessore alla sanità dell’Emilia Romagna.
Speaker 9: Ci sono vari fronti. Questo è uno ed è praticamente il taglio che per decreto il governo ha compiuto senza minimamente consultarsi con le regioni di un miliardo e duecento milioni di euro di piano nazionale complementare che sono quei fondi che accompagnavano il il TNRR sono fondi destinati per lo più a delle opere che sono per l’edilizia ospedaliera ma più che altro per la diciamo la la sistemazione antisismica degli edifici ospedalieri. Il governo in realtà dice questo dice quei fondi non esiscono più. Coprite quelle spese, anzi coprite quelle quei costi quelle opere con fondi che avete diciamo nella vostra disponibilità delle regioni che non avete ancora speso sempre per investimenti Ma sono fondi che le regioni probabilmente non non hanno speso per per una quota di questi di questi fondi ma hanno già destinato. Noi abbiamo chiesto come regioni il ritiro di questa norma di poterne discutere insieme come sempre abbiamo offerto anche la nostra disponibilità a a valutare tutte le possibili soluzioni però non è possibile che ogni volta che ci sia da recuperare qualche fondo in Italia Italia la sanità.
Speaker 8: Alle nove e mezza il prossimo appuntamento con le notizie di Popolare Network. Buona giornata.
Speaker 0: Popolare Network
Speaker 10: Muoversi in Toscana Info, aggiornamenti in tempo reale sulla mobilità nella regione.
Speaker 11: Cordiale saluto ed una buona giornata dalla redazione di Firenze Smart in studio Nicola Giannattasio sulla A uno in direzione Roma rallentamenti per un veicolo in avaria tra Firenzuola e Barberino, sulla A11 per traffico intenso in direzione Firenze, in code tra Sesto e Peretuala, tra Montecatini e Pistoia, e rallentamenti tra Fatovest e Il Pimpio per la Uno. Suraccordo Siena-Firenze per lavori, rallentamenti in entrambe le direzioni tra San Casciano
Speaker 7: e Impoli da Greve in
Speaker 11: Chianti sulla Fibili in direzione mare e code in uscita a Santa Croce in direzione Pisa, code a tratti tra Pisa aeroporto e Pisa Centro per lavori di messa in sicurezza del viadotto Ponzano restringimento di carreggiata tra Impoli ed Empoli Est in direzione Firenze. Muoversi Toscana è un servizio realizzato in collaborazione con Regione Toscana, città metropolitana di Firenze e cittadine di Firenze.
Speaker 0: Buon
Speaker 10: viaggio. Muoversi in Toscana Info, aggiornamenti in tempo reale sulla mobilità nella regione.
Speaker 1: Contro Radio, buon ascolto e buon viaggio. FM novantatre e sei novantotto e nove. Una nuova stagione pronta a salpare al teatro delle spiagge di Firenze. Giovani artisti e talenti affermati sul palco per parlare di storie universali con nuovi linguaggi, info, biglietti e programma completo su teatre d’imbarco punto it. Venerdì cinque e sabato sei alle ventuno certi di esistere.
Testo, regia e idea scenica di Alessandro Benvenuti. La storia di cinque attori vissuti da sempre all’ombra di un autore padre padrone. Una commedia amare e un po’ scorretta in linea con la tipica comicità toscana.
Speaker 4: Una serata al cinema con critico per un giorno, iniziativa della compagnia il Controradio, l’invito speciale per il socio del Controradio Club per vedere un film in anteprima alla compagnia e poi recensirlo. Prossimo appuntamento con il documentario girato a Firenze, I sogni abitano gli alberi. Due anime affini, segnate da problemi di salute mentale, si incontrano e si innamorano, mentre la comunità li respinge. Una storia struggente sul diritto all’amore e sul superamento dei pregiudizi. Mercoledì 11 aprile alle 19, proiezione speciale alla presenza del regista Marco della Fonte e del protagonista Pietro Ragusa.
Prenota il tuo posto per critico per un giorno. Manda una mail a clubchiocciolacontroradio.it Pistoia Musei presenta Sessanta Pop Art Italia. La mostra con le opere dei maggiori esponenti della pop art italiana schifano, festa, rotella, cunellis sono solo alcuni degli artisti presenti a pistoia insieme a grandi nomi internazionali come warrell rauschenberg il boom economico e il fermento degli anni sessanta, il linguaggio diretto e colorato ispirato a cinema e pubblicità, fino al quattordici luglio, sessanta pop art italia, palazzo buon talenti Pistoia, info su pistoiamusei punto it. Met ragazzi, otto appuntamenti tra febbraio e maggio dedicati ai piccoli spettatori. Info, programma e prenotazioni su metastasio punto it.
Dal 7 al 13 aprile alle 17 al fabbrichino, con il naso all’insù, una coproduzione teatro metastasio di Prato compagnia TPO. I piccoli spettatori saranno esploratori di una realtà virtuale ricostruita con le nuove tecnologie e vivranno una vera esperienza di viaggio nello spazio. Contro radio
Speaker 0: Sottotitoli e revisione a cura di QTSS e la casa si sta spaventando dall’acqua che si sta sbattendo dal fuoco e quando senti la musica, non puoi restare seduto se il tuo fratello non canta, la tua sestra lo farà venite tutti abbiamo davvero una ponte, ma dobbiamo metterla fuori Sottotitoli e revisione a cura di QTSS per
Speaker 1: voi questo programma lo potete riascoltare in podcast su WWW
Speaker 0: punto Contro Radio punto
Speaker 1: IT. Stai ascoltando Contro Radio. La notte stai ascoltando Controradio.
Speaker 4: Non perdere niente di ciò che
Speaker 0: accade. Controradio è crossmediale.
Speaker 2: Alle otto e quarantuno minuti siamo in diretta sulle nostre frequenze di Controradio naturalmente anche su Controradio Web TV dunque diretta anche sui nostri canali cross mediali mi ha raggiunto in studio Renato Scalia presidente dell’ associazione Amici di Daniele bentrovato buongiorno. Buongiorno. Ci vogliamo occupare oggi di come capire e gestire stress e burnout un evento si dedicherà a questo domani a Firenze promosso appunto dall’associazione gli amici di Daniele dalle nove alle quattordici nel palaggio di parte Guelfa un incontro su una di cui si analizza, la si condivide a livello di opinione pubblica e troppo poco. Mascalia, partiamo dagli amici di Daniele. Come è nata questa associazione di cui tu adesso sei presidente, ma che ha una storia lontana in qualche modo legata al tuo tipo anche di approfondimento e di sensibilità.
Speaker 10: L’associazione nasce nel 2007, purtroppo nell’anno precedente Daniele, che era un ispettore della Polizia Municipale di Firenze, decise di farla finita e si suicidò. La mamma, Alba Giovannetti, fondò questa associazione proprio per portare avanti questa tematica che c’è sempre un muro sui suicidi, soprattutto in divisa. Pensate che dal 2019 ad oggi sono oltre 300 persone che hanno deciso di scegliere quella strada. Anche recentemente, fortunatamente, qualcuno si sta accorgendo che il problema esiste. È un problema che arriva da lontano.
Io proprio in quegli anni, nel 2006, ero segretario del CGL del sindacato di polizia e proprio nel 2006 ci furono due suicidi a Firenze. Da quell’anno iniziai ad occuparmi della questione, solo che trovai un muro, un muro perché nessuno ne voleva parlare. Alba è riuscita con una forza straordinaria a fondare questa associazione di volontari che si occupano del problema nel mondo del lavoro. Infatti ci sono anche psicologi nella nostra associazione che operano in questo senso e abbiamo un centro che si chiama lavoro sereno proprio che accogliamo persone che si rivolgono a noi per per problemi sul posto di lavoro.
Speaker 2: Già di salute mentale era difficile parlare. Dopo la gestione pandemica ci siamo resi conto forse diciamo c’è stata una maggiore attenzione anche inevitabilmente istituzionale politica rispetto a un problema che fosse solo per l’ordine degli psicologi quante volte lo abbiamo contattato a livello territoriale per capire quanto la dimensione del disagio stava aumentando appunto dopo I due anni che abbiamo dovuto vivere in situazione di costruzione non solo fisica ma anche sociale e psicologica e in particolar modo ehm l’approfondimento della giornata di domani ma anche l’impegno dell’associazione sulla conoscenza dei meccanismi connessi allo stress lavorativo e al burn out. Vogliamo contestualizzare questo fenomeno che con la salute del lavoro è direttamente proporzionale rispetto a quelle che sono condizioni di mancanza di prospettiva ma anche di non sostenibilità a livello psicologico, umano, personale.
Speaker 10: Certo, ma che poi appunto questi fenomeni portano all’estrema conseguenza è proprio il suicidio ma prima c’è tanta gente che manifesta altre patologie critiche e quindi logicamente spesso e volentieri decidono anche di licenziarsi dal posto di lavoro perché vengono sfruttati. Secondo me va sempre a peggiorare, peggioreranno le cose perché il disagio giovanile che c’è anche che che insomma dopo la pandemia è lievitato anche tra I giovani ci sono suicidi, tra I giovani ci sono malattie tipo l’anoressia che è aumentata drasticamente e quindi saranno persone che entraranno nel mondo del lavoro già fragili. Ecco perché secondo me bisogna accettare.
Speaker 0: In
Speaker 2: un mondo del lavoro a sua volta fragile?
Speaker 10: Sì, poi lo sfruttamento perché un datore di lavoro, abbiamo visto quello che è successo al cantiere dell’Esselunga, gente sfruttata neanche con il contratto probabilmente, insomma, e di casi del genere ce ne stanno tantissime ecco perché la gente scoppia letteralmente spesso e volentieri ed è costretta anche a a subire certi trattamenti perché deve mangiare
Speaker 2: ed è importante riconoscere quelli che sono I campanelli d’allarme, è importante far capire che ci sono degli strumenti, degli spazi, delle realtà di ascolto e di supporto ed è importante anche capire come ehm a livello istituzionale e politico si può intervenire. Noi ci colleghiamo adesso alle otto e quarantasette minuti con uno dei principali relatori dell’appuntamento di domani al palaggio di parte Guelfa ehm professor Vincenzo Scalia ben trovato buongiorno
Speaker 12: Buongiorno a voi e buongiorno anche al mio cugino virtuale che è in radio con voi.
Speaker 2: Sì Scalia Scalia c’eravamo c’eravamo chiesti se c’era una parentela diciamo una parentela di affinità elettiva definiamola così sociologo docente all’Università di Firenze più volte nei nostri studi, docente di sociologia giuridica della devianza e mutamento sociale. Professor Scalia, la questione appunto dello stress in ambito lavorativo del burnout da in relazione alle forme di controllo sociale o di sistema di regole, parametri che ci sono e se non ci sono o ci sono in maniera sbagliata hanno degli effetti poi su sul disagio personale? Che tipo di riflessioni possiamo fare?
Speaker 12: Ma possiamo riflettere intanto sul cambiamento qualitativo di questo controllo e delle vessazioni che subiscono I lavoratori, no? Una volta per esempio pensiamo agli anni sessanta alla canzone di Dario Fo in cui che diceva mi scusi padrone al gabinetto ci vedo la prossima volta perché controllavano anche il numero di volte che si andava al latto a letto. Oggi è più psicologico e più sottile nel senso che si fa introiettare ai lavoratori una specie di disciplina o di assoggettamento alle regole dell’azienda o del del corpo che viene visto come una specie di entità soprannaturale e si nasconde dietro il protocollo etico, dietro la dichiarazione antirazzista ma di fatto si inculca, si introietta diciamo un aziendalismo, uno spirito di corpo che è tutto funzionale alla competizione sia tra I lavoratori stessi per perché il lavoro è sempre più segmentato, sempre più precario e quindi al momento in cui puoi puntare il dito sul tuo collega che è un po’ inefficiente o che va al bagno una volta di più o che si presenta un quarto d’ora meno tu puoi sperare di avere dal tuo superiore una gratificazione. Quindi un controllo relazionale, orizzontale ed è un controllo anche a livello emotivo cognitivo.
Quindi molto più insidioso, molto più pervasivo.
Speaker 2: Tutto questo quello che ci sta dicendo alimenta un individualismo, una mancanza di uno sgretolamento del senso di comunità e anche di ehm solidarietà che poi porta una solitudine senza ritorno
Speaker 12: assolutamente sì, assolutamente sì, se pensiamo no alcuni anni fa per esempio quello che successe con la crisi del duemilauotto quando molti yuppies della bossa di New York vennero licenziati e ci fu una lunga scia di suicidi fu dovuta proprio a questo perché loro vedevano che loro venivano licenziati e I loro colleghi rimanevano e I loro colleghi te li guardavano quasi compiaciuti come dire per fortuna non è toccata a me ma è toccata a te non capendo che poi alcuni anni dopo come poi in molti casi è capitato sarebbe toccato anche a loro. Professor Scalia.
Speaker 0: Esattamente. Si è
Speaker 2: quello che sta dicendo. Si è
Speaker 12: disarticolato la solidarietà di classe diciamo ecco.
Speaker 2: Ci rimanda anche per questioni proprio di ehm carattere temporale. Oggi inizia il festival della working class alexa GKN. Lì al centro c’è e si parla e si riflette su una disumanizzazione, no? Del lavoro e
Speaker 0: del lavoratore in tutti I suoi aspetti esistenziali.
Speaker 12: Sì, sì, la disumanizzazione perché oggi appunto I due beni che sendono contare anzi il bene che sendo contare che va dal primo posto è la competizione, la competizione dell’azienda, del del del corso a cui si fa riferimento perché può essere sia nel pubblico che nel privato Renato ve lo dirà anche nella polizia esistono le competizioni per le promozioni o per gli incentivi e anche la competizione rispetto all’esterno, il famoso competitor. Quindi questo fa sì appunto che l’azienda sciolga come dire la solidarietà collettiva perché dipende dal contributo che ogni individuo può dare. C’è proprio diciamo, Marx l’aurebbe chiamato il general intellect, laddove tutte le capacità individuali vengono messe al servizio, vengono messe al lavoro in funzione del bene superiore che è quello dell’azienda. Ma questo fa sì che non ci sia più la contrapposizione verticale, no? Il sindacato stesso di polizia per esempio nasce a partire dalla presa di coscienza che I poliziotti sono dei laboratori e come laboratori sono sottoposti a vessazioni, sono sottoposti a rischi e quindi come lavoratori vanno tutelati hanno il diritto delle garanzie.
Oggi per esempio se rimaniamo sulla polizia che pressioni hanno? Hanno la pressione esterna che debbono dimostrare che mantengono l’ordine. Quella interna dei superiori che dicono abbiamo bisogno di risorse, abbiamo bisogno di effettivi, abbiamo bisogno di fare vedere l’opinione pubblica che funzioniamo e anche all’interno là dove ci sono delle possibilità di carriera. Quindi questa volendo triplice pressione dell’opinione pubblica, del corpo e dei colleghi rischia di creare degli effetti debilitanti per la salute innanzitutto mentale dei lavoratori, la salute emotiva, gli equilibri interiori e da qui capiamo benissimo che il passo per commettere dei gesti in consulti, per comportarsi in maniera si direbbe disfunzionale è molto breve, anzi ehm è immediato ma come nella polizia lo possiamo vedere in tanti altri luoghi di lavoro. Quindi non serve il fatto che non esiste più la catena di montaggio a livello materiale.
C’è una catena di montaggio sociale, una catena di montaggio. È chiaro. Relazionale all’interno del quale vieni catturato e dal quale non non ci si riesce a svincolare. Questo è
Speaker 2: il problema che dobbiamo
Speaker 11: e
Speaker 2: ben illustrata naturalmente questo sarà una parte del dell’intervento del professor Vincenzo Scalia che ringraziamo e che potrete ascoltare domani appunto nel nell’incontro al palaggio di parte Guelfa. Grazie per essere stato con noi.
Speaker 12: Grazie a voi. Sempre vi saluto una buona giornata.
Speaker 2: Renato Scalia punto di vista sociologico ma anche punto di vista scientifico si parlerà di stress e neuroscienze rispetto anche agli incidenti sul lavoro e dunque al pressing che poi porta a rendere vittime due volte I lavoratori da un punto di vista lavorativo e poi anche esistenziale e però si parlerà anche di buone pratiche perché l’obiettivo è quello di trovare delle soluzioni.
Speaker 10: La soluzione secondo me si trova in una parola semplice, Prevenzione. Perché purtroppo la prevenzione non si fa. Molti pensano che prevenire e soprattutto anche controllare, perché se parliamo di morti sul lavoro I controlli nei cantieri spesso non ci sono, proprio per mancanza anche lì di personale. A me la prima cosa che mi hanno insegnato in una scuola di polizia, parlo del 1979, non è stata la repressione, ma la prevenzione. È la cosa più importante in assoluto.
E’ questo che dobbiamo capire, è questo che la classe politica deve capire perché è fondamentale, perché noi abbiamo visto, soprattutto se parliamo del fatto di Firenze, appunto quello di Asselunga, il cantiere Asselunga, dopo Asselunga quanti altri morti ci sono stati purtroppo. E’ lì che si parlano, sono più di 100 anni che parliamo di morti sul lavoro e continueremo a parlarne per altri cento anni, se si continua così, se non si continuano a fare I controlli che sono fondamentali. Ecco perché bisogna che lo scatto, noi come associazioni, fortunatamente ho trovato una sponda eccezionale del Vincenzo Scalia e stiamo lavorando in sinergia, cercheremo di farlo anche con altre associazioni e questo, però servirebbero risposte a livello politico, perché spesso e volentieri la politica scende, va davanti al cantiere, però poi di concreto fa poco.
Speaker 2: Il sindacato ha come strumento quello dello sportello per avvicinarsi sicuramente di più al lavoratore che in condizioni di difficoltà e che può richiedere un aiuto.
Speaker 10: Il sindacato cerca di fare il possibile perché spesso e volentieri nei cantieri I sindacati neanche neanche riescono a entrare e questo questa è un’altra cosa drammatica. Per quanto concerne le forze di polizia, saranno presenti anche I colleghi carabinieri del sindacato Un’Arma, che anche loro hanno fatto, proprio qui a Firenze, nella scuola Marescialli, una denuncia fortissima, che però non è stata presa in considerazione. È la prima volta che ho assistito a una denuncia così forte per come vengono vessati, almeno come sarebbero da la denuncia si legge, tra l’altro c’è il segretario nazionale di un’arma che mette la propria faccia per denunciare quello che avviene in quella caserma che però sembra che…
Speaker 0: In cui
Speaker 2: si parla di condizioni infatiscenti
Speaker 10: si parla sì a parte anche di quello ma di come vengono vessati
Speaker 2: da un punto di vista anche di mobbing
Speaker 10: e certo quindi sono denunce gravi che sono state fatte. Logicamente è stato fatto un esposto in procura per I fatti che si sono verificati lì dentro. Ecco perché bisogna stare vicino a chi denuncia. Spesso e volentieri chi fa questo tipo di mette in evidenza questi aspetti viene un po’ isolato e questo ecco perché secondo me lo stare insieme, fare rete è fondamentale proprio per portare avanti determinate tematiche.
Speaker 2: L’occasione di domani ha questa finalità innanzitutto, infatti tante saranno le componenti che entreranno in dialogo e condivideranno le riflessioni su come appunto capire e gestire stress e burnout dalle nove alle quattordici al palaggio di parte Guelfa a Firenze ci sarà anche spazio per un dibattito pubblico con gli esperti presenti in sala. Io ringrazio Renato Scalia, degli amici di Daniele per essere stato con
Speaker 1: noi. Grazie Controradio Social Club, arte, cultura, spettacolo, cibo, Gli appuntamenti esclusivi per I soci della Contrario Club.
Speaker 4: A Palazzo Buon Talenti visita guidata alla scoperta di sessanta pop art Italia. La mostra organizzata da Pistoia Musei con le opere dei maggiori esponenti della pop art italiana. Schifano, Festa, Rotella, Cunellis, sono solo alcuni degli artisti presenti insieme a grandi nomi internazionali come Uorrole Rauschenberg.
Speaker 1: A Pistoia sabato sei aprile alle quindici nuovo gruppo con una guida di eccezione. Lo storico d’arte e attore Lorenzo Cipriani. Costo dodici euro. Prenota a Club Chiocciola Contro Radio punto it. Info 0 cinque cinque sette tre nove nove nove sette 0.
Il libro della vita, la decima edizione dedicata alla memoria di Sergio Staino. La domenica mattina l’auditorio Rogers Piazza della Resistenza di Scandicci torna. La rassegna ideata e condotta da Raffaele Polumbo. Dieci appuntamenti in cui ospiti autorevoli raccontano il libro che ha segnato la loro esistenza. Programma completo su librodellavita.net e pagina facebook il libro della vita.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Domenica 7 alle 11 Christine von Boris parla di natura morta di Louise Penny. Cambia uomo cambia Una serie di film per riflettere sulla cultura patriarcale all’interno della quale ancora viviamo noi uomini. Un’occasione per parlare di violenza maschile contro le donne. Alla Cinema la Compagnia di Firenze a cura del comitato civico impariamo a dire noi del circolo arci venticinque aprile.
Martedì nove aprile alle ventuno l’accusa un film di Ivan Attal con Charlotte Gainsbourg. A seguire incontro con Andrea Bigalli. Info Cinema la compagnia punto it. Contro
Speaker 0: radio Sottotitoli e revisione a cura di QTSS That hip come on and follow through When you get your steady through You make the jump jump like the gators do Jib jab jump it’s jumpin’ jive Makes you like your
Speaker 13: eggs on
Speaker 0: the Jersey side Hip hip Hip hip The jib jab jumpin’ jive Makes you hip hip on the mellow side Skiddly boo skiddly diddly diddly diddly
Speaker 2: È swing questo, mi confermi la General Cristiano, è swing, sì e con queste note noi introduciamo Raffaele Palumbo che mi ha raggiunto in studio. Ciao Raffaele.
Speaker 6: Se si parla di swing
Speaker 2: viene scontato
Speaker 0: questo. Assolutamente.
Speaker 2: E allora oggi ci avviciniamo all’appuntamento della domenica l’appuntamento quindicenale con il libro della vita appuntamento che si tiene come di consueto alle undici di domenica l’auditorium Rogers in piazza della Resistenza Scandicci, decima edizione quest’anno lo ricordiamo dedicata alla memoria di Sergio Staino con noi in collegamento l’ospite di questa domenica Christine von Boris, bentrovata buongiorno.
Speaker 6: Buongiorno, buongiorno. Buongiorno, bentrovata, non non interpelliamo che si informa la sua veste di
Speaker 2: magistrata non nella sua veste di magistrata, neanche nella sua veste di scrittrice ma di lettrice in particolar modo.
Speaker 6: Di di lettrice infatti sembra un po’ che nel nel suo lavoro originario è la è il terrore dei dei colletti bianchi corrotti per per intenderci. Ha ha tante storie da raccontare e come non lo so De Cataldo, altre persone che che vivono certe questioni hanno infinite storie da raccontare poi dopo diventano grandi scrittori o grandi scrittrici come è il caso di Cristina Bonborris, a cui abbiamo chiesto però di raccontarci del suo libro della vita. Il libro della vita è naturalmente un pretesto per far innamorare l’uditorio di un testo, nessuno ha un libro della vita, Però Cristina ha scelto La Natura Morta, stiamo parlando di un libro importante di Lewis Penny che sarà per tanti una scoperta. Come mai questa scelta?
Speaker 14: Cristina Lazzaro Incredibilmente io che ho spesso, è sempre difficile rispondere a qual è
Speaker 0: il libro della tua vita, qual
Speaker 14: è il film della tua vita, tra l’altro io Spesso dimentico titoli, spesso dimentico I nomi, leggo voracemente ma poi molte volte non mi rimangono impresse, a volte neppure le storie. Invece qui ho avuto proprio subito la certezza che tra gli autori contemporanei evidentemente la mia scelta cadeva solo a due spegni, che mi ha folgorato. E tra l’altro in Italia, buffo perché hanno pubblicato, è una lunga serie, credo sia arrivato al diciassettesimo libro di questa serie gialla con questo ispettore Armand Gamache, un ispettore canadese. Hanno cominciato dal settimo a pubblicare questa lista e poi hanno ricominciato dal primo. A quel punto, visto che sono tutti meravigliosi, ho scelto il primo perché semmai qualcuno poi avrà voglia di leggerlo, è bello cominciare da questa storia.
Sono romanzi intanto ambientati in Canada, quindi uno ha una pennellata del Quebec, quindi Finalmente viene descritto qualcosa di nuovo, come colori, odori, sapori, parla molto anche di cucina, parla della natura. E poi perché questo ispettore, questa volta uomo, io che parlo sempre nei miei romanzi di donne, è un uomo meraviglioso, un uomo sensibile, attento, calmo, che vuole aiutare gli altri. Un uomo descritto in modo meraviglioso, come vorremmo che fossero tutti gli uomini.
Speaker 2: Luis Penny è una scrittrice, giornalista, anche conduttrice radiofonica canadese, lo ricordiamo, ma nei suoi romanzi c’è una scrittura asciutta che può ricordare una cronaca anche di carattere giudiziario oppure no? Cos’è che l’ha colpita proprio dal punto di vista dello stile letterario?
Speaker 14: Io devo dire che è sicuramente tra l’asciutto e però in grado sicuramente di trasmettere molto bene sensazioni, colori, odori, quindi non è tanto cronaca. Anche perché poi è anche fantasiosa, ambienta quasi tutti I delitti che lei descrive, che Armand Gamache deve risolvere in un paesino immaginario che lei chiama 3 Pines, tre pini, perché ci sono tre pini in mezzo a questo villaggio e dice che è un paese così piccolo che non compare sulle cartine, è vicino a Montreal e dove te capiti solo se il destino vuole che tu capiti lì. E quindi è in grado di descrivere, a me Mi sono piaciute tantissimo questi boschi di ascieri, lei descrive tantissimo la natura, I fiori, gli alberi e questa neve, questo freddo, c’è proprio voglia di andare in Canada, di stare in una di queste casette dove questi amici… Perché poi si crea una comunità quasi tutta di artisti, di persone che si vogliono bene, che fanno queste cene serali in cui ognuno porta dei piatti meravigliosi. Quindi insomma è una scrittura che comunque comunica questo, comunica e poi comunica l’interiorità dei vari personaggi, alcuni che si rivelano magari domicida, alcuni che invece devono scoprire, però con una complessità rara da trovare in un romanzo.
Speaker 6: Leggete, leggete, leggete, molti si staranno chiedendo, chissà se hanno fatto una serie Netflix dai libri della Penny, è un riflesso condizionato questo.
Speaker 14: No, comunque ti sorprenderò Raffaele perché hanno fatto la serie su Sky che è molto bella che però pare che purtroppo si sia firmata la prima serie perché non so se non ha trovato oppure se continuerà. Però la serie è anche molto bella e credo che è tratta dai primi, ora sto leggendo il quarto in inglese perché il quarto ancora non è pubblicato, è tratta dai primi 4-5 romani. Quindi c’è anche la serie per chi la volesse vedere.
Speaker 6: Questa commissione di linguaggi è ormai veramente consueta, sarà interessante ascoltare il racconto di natura morta con Christine von Boris e Julius Penny, domenica alle 11 all’Auditorium Rogers, un nuovo appuntamento della decima edizione del libro della vita a Scandicci, quest’anno dedicata alla memoria di Sergio Staino, ingresso libero naturalmente, venite entran via, la fermata è resistenza, per cui è anche molto comodo da questo punto di vista. Cristina Bonvales ci vediamo domenica a Scandicci. Grazie per il momento.
Speaker 14: Bene, grazie a tutti. Ciao.
Speaker 0: Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
Speaker 2: la Alle nove e quindici so che lo aspettavate. Il tema della puntata del podcast di questo fine settimana, cosa è successo, storie e voci per capire quello che accade. Podcast di Raffaele Palumbo che di solito va in onda il sabato alle tredici e quindici e poi la replica alle diciassette dieci e poi su tutti I canali cross mediali e io sono andata anche a vedermi proprio tutto l’archivio su Spotify di cosa è successo perché davvero completo dobbiamo dire e ci dà modo anche di ripercorrere alcuni che secondo me hanno già fatto la storia tipo quello l’alluvione, la situazione dello spazio e della sicurezza alle cascine non solo le file davanti alla questura di Firenze proprio l’altro giorno se non sbaglio insomma due sere fa c’è stata un’aggressione tra cittadini senegalesi all’ingresso della questura di sera in fila per una questione appunto di
Speaker 7: di
Speaker 15: posti di posti
Speaker 6: di posti.
Speaker 2: Ma questo fine settimana di cosa ci occuperemo?
Speaker 6: Allora noi abbiamo raccolto l’allarme lanciato da alcune associazioni come Ebert all’inizio dei di quest’anno un allarme molto grave che riguarda il tema della manifattura e il tema della manifattura soprattutto in alcuni distretti. Stiamo parlando soprattutto di scandici ma non solo, stiamo parlando di pelletteria, stiamo parlando di lusso, cioè di quelli che fanno I terzisti per le grandissime mesonne internazionali che sono soprattutto nel nostro caso o quasi esclusivamente nel nostro caso francesi e siamo andati a vedere le motivazioni di questa crisi che qualcuno può spiegare con un contro rimbalzo per il dopo covid perché finito il covid c’è stata una sorta di uberacatura adesso come dire il il come dire il player più grande Arnaud parla di di stabilizzazione per cui c’è stata quell’uberacatura adesso si va giù e poi dopo si tornerà in una situazione più stabile. C’è il ruolo della Cina, che è un ruolo sempre importante, perché tra una parte stiamo scoprendo che I cinesi se ne stanno andando dall’Italia, dall’altra parte stiamo scoprendo che la Cina smette di acquistare I nostri prodotti di dusso, che è un cambiamento veramente importante. Poi abbiamo problematiche internazionali, grande incertezza, le guerre che ci sono, problematiche nazionali come un’inflazione che morde la classe media più che mai, ma soprattutto c’è un mondo del lusso che cambia perché il lusso torna a fare il lusso.
Cioè se vuoi un prodotto Gucci lo devi pagare come lo pagavi quando lo pagavi per davvero. Via tutti gli outlet, via tutto il lusso pop accessibile e il lusso torna a fare il lusso. Tutto questo sta generando un cambiamento di paradigma, per la verità iniziato già da qualche tempo, dove incontrare il terzista con sette dipendenti di cui tre di famiglia è diventato praticamente sempre più difficile. Allora siamo andati a cercare quelle realtà estremamente eloquenti per dimensioni, per capacità, per qualità, per cercare di raccontare e definire questa crisi della manifattura nel distretto pellettiero di Scandicci per capire se è una cosa congiunturale, se è una cosa strutturale e alla fine abbiamo capito che quel mondo lì sta cambiando, si deve aggiornare in maniera profonda, radicale per continuare a tenere veramente altissima la qualità perché in sostanza stiamo parlando, prima ancora che di lusso, di posti di lavoro ma anche di un’artigianalità, un saper fare che è tutto italiano perché noi teniamo in mano la filiera di questi grandissimi marchi mondiali la Francia si è tenuta invece I brand, si è tenuta I marchi allora noi vi facciamo ascoltare un’intervista una breve strato dell’intervista con Claudio De Lunas che è l’administratore delegato di idee partners di Scandici e lì fanno veramente come dire tutto il percorso all’interno di un’azienda grande, con 240 dipendenti, 10.000 metri quadri su tre posti della Toscana diversi, mille nuovi prodotti l’anno e loro dall’ideazione, dall’immaginazione del modello alla scelta dei materiali fino al prototipo fanno tutto lì in maniera anche veloce da una parte la manifattura non può mai essere velocissima però noi oggi abbiamo delle vetrine che cambiano veramente ogni 15 giorni per cui il mondo della manifattura si sta aggiornando, sta cambiando.
Sentiamo questo breve strato del podcast.
Speaker 13: Fotografiamo, direi, con una velocità di cambiamenti che è infinitamente superiore. Quindi tutto quello che prima magari avveniva in periodi di di lustri o decenni adesso avviene in periodi di anni singoli e quindi leggere le situazioni esattamente nel day by day quotidiano che poi è fatto di un lavoro comunque pesante parliamo di pelletteria in questo caso un lavoro manuale, un lavoro fatto di tantissime sottofasi di differenti fra di loro e condensare all’interno della stessa organizzazione tipicamente italiana piccola quindi capacità di lavoro quotidiano, di organizzazione che diventa sempre più industriale a un livello magari organizzativo superiore e lettura della della situazione che presuppone tempo tempo di studio, tempo di visita a altri sistemi, altri distretti un un associazionismo che prende tempo e lavorare in particolare perché stiamo parlando di Scandici, Firenze, la Toscana per come terzisti di marchi che nel frattempo di aziende che sono diventate infinitamente più grandi rispetto a solo dieci o quindici anni fa tutto questo con una velocità di reazione sostanzialmente immediata, situazioni che cambiano e
Speaker 0: non parlo
Speaker 13: solo dei famosi cigni neri tipo covid o la guerra ma una somma di tutti questi elementi presuppone un’organizzazione evidentemente di tipo molto diverso rispetto a quella che siamo abituati a vedere. Quindi Le dimensioni delle organizzazioni intese come aziende, microaziende, laboratori artigiani evidentemente non possono più far fronte a organizzazioni che richiedono una capacità di
Speaker 0: enormemente più
Speaker 13: grande, di organizzare il proprio lavoro.
Speaker 1: Di stare nella
Speaker 13: complessità. Di stare nella complessità, di negoziare perennemente, di studiare prodotti nuovi. I prodotti hanno cambiato il loro ciclo di vita. Adesso è tutto molto più rapido. Bisogna passare dallo sviluppo del prodotto, la produzione in in tempi limitati le produzioni devono essere sul mercato.
Sono anticipate nel momento stesso in cui escono da quello che prima erano campagne media. Oggi basta una foto su un post, su un social immediatamente quando è fuori che già il cliente se lo aspetta, vuol sapere tutto, vuole capire tutto quello che prima era frutto magari di mesi di lavoro. Oggi è tutto molto accelerato. Quindi questo presuppone un cambio sostanzialmente di sistema.
Speaker 15: Vivere è come volare ci si può riuscire soltanto poggiando su cose leggeri Del resto non si può ignorare la voce che dice che oltre le stelle c’è un posto migliore E un giorno qualunque ti viene la voglia di andare a vedere, di andare a scoprire se è vero che non sei soltanto una scatola vuota o l’ultima ruota del carro più grande che c’è Ma Chiedilo a Kurt Cobain Come ci si sente a stare Sopra un piedistallo e a non cadere Chiedilo a Marilyn Quanto l’apparenza inganna E quanto ci si può sentire soli
Speaker 0: E non provare più niente E non provare più niente, non provare più niente E non avere più niente da dire E’ a
Speaker 11: te da dire
Speaker 15: Vivere è come nuotare Se si può riuscire soltanto restando sul pelo del mare D’altronde non si può tacere la voce che dice che in fondo a quel mare c’è un mondo migliore E proprio quel giorno ti viene la voglia di andare a vedere, di andare a scoprire se è vero che il senso profondo di tutte le cose lo puoi ritrovare soltanto guardandoti in fondo Ma Chiedilo a Kurt Cobain come ci si sente a stare sopra un piedistallo e non cadere Chiedilo
Speaker 6: a Marilyn
Speaker 15: quanto l’apparenza inganna e quanto ci si può sentire soli
Speaker 0: E non provare più niente, non provare più niente,
Speaker 2: E non aver più niente da dire. A volte occorre secondo me, nonostante insomma il nostro mestiere ci imponga altro, però grazie anche a ragioniere Crescioli che ci ha supportato anche in”