Scesa del 20% la produzione di pomodori e pesche nel 2018. Un anno da dimenticare per le
coltivazioni toscane: segno meno anche per angurie e meloni. Prosegue il crollo dei consumi: negli ultimi tre mesi la domanda di mele e pere è calata del 10%. Piogge intense, venti inusuali e ritmi stagionali alterati. I cambiamenti climatici hanno dettato legge anche nei campi e nei frutteti toscani, imponendo un segno meno a produzioni, ai consumi e, di conseguenza, ai ricavi. Il bilancio di Confagricoltura Toscana parla chiaro: il 2018 è stato un anno da dimenticare
Ortofrutta. Antonio Tonioni
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