In diretta da una rifinizione di Prato, sessanta dipendenti: “tantissimo lavoro, sono ripartiti i turni di notte, ma enormi problemi con lo Stato. In situazione pandemica unico aiuto migliore accesso al credito che ha solo riqualificato il debito dell’azienda per le garanzie date dallo Stato. Alla ripartenza ci sono ordini importanti però sono accompagnati da un balzo in avanti dei costi dell’energia insostenibili. Il gas è aumentato di cinque volte, bollette da 35mila euro sono diventate di 200mila euro. Abbiamo il lavoro ma non sappiamo come sostenerlo. Eppure ci auto produciamo il 25% della nostra energia. O chiudi – con il lavoro dentro – e metti tutti in cassa integrazione oppure cerchi di stare dietro al lavoro aumentando i prezzi alla vendita del 40% solo per coprire l’aumento del gas, dei prodotti chimici (che scarseggiano) e dell’energia elettrica. Se lo Stato non interviene nonostante non ci manchi il lavoro, siamo finiti.
Prato. Paolo Cirri
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