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“Riaprire i teatri non è uno slogan”

Una lettera aperta al Ministro della Cultura Dario Franceschini per chiedere una riapertura certa e sostegni adeguati al settore. Intervista con DANIELA MOROZZI

ASCOLTA L’INTERVISTA DI DOMENICO GUARINO

Lettera aperta al Ministro della Cultura Dario Franceschini.

E’ tutto da rifare? Molto.
Noi diciamo che …. La nostra protesta “Tournée in città a teatri chiusi” partita il 7 febbraio a Firenze, la sincera solidarietà del pubblico, la Manifestazione Nazionale promossa dai Sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo, la grande adesione all’iniziativa #Facciamo luce sul Teatro di U.n.i.t.a, i tanti appelli e riflessioni di colleghe e colleghi in tutto il Paese è stata commovente e importante. Dopo mesi di silenzio e chiusura colpevole e incomprensibile, la brace tenuta viva faticosamente in questo lungo anno sembra abbia ripreso vita.
Adesso servono azioni concrete, riflessioni profonde per proporre VISIONE e riaprire sipari.
RIAPRIRE!
Riaprire i teatri NON è uno slogan, deve essere un punto prioritario nell’agenda politica, ma dire riaprire a fine febbraio senza indicare come, è inaccettabile.
Ministro Franceschini, lei sa che per farlo servono organizzazione e investimenti immediati;
Lei sa che se i protocolli non sono sostenibili e diventassero legge potremmo definitivamente veder chiudere tutte le piccole realtà che non potrebbero permettersi di ripartire.
Lei sa che per programmare un cartellone teatrale servono almeno 2 mesi e farlo adesso significherebbe arrivare a Maggio, quando i teatri di norma chiudono la stagione Invernale;
Lei sa che nelle condizioni in cui versiamo possiamo pensare solo all’estiva;
Lei sa che su questo si deve puntare;
Lei sa che si devono sussidiare nell’immediato lavoratori e lavoratrici e maestranze in attesa del realistico momento per fare spettacoli dal vivo.
Da qui a maggio che si mangia. BACCHE?
Lei sa che P. Iva ed autonomi dello spettacolo hanno ottenuto 2200 euro in un anno di pandemia e che al momento non è previsto alcun ristoro aggiuntivo dall’ultimo di agosto.
Lei sa che senza ulteriori investimenti le piccole e medie realtà (Teatri, Compagnie, Associazioni che rientrano nel cosiddetto extra-Fus) non potranno riaprire e a loro si deve pensare da subito;
Lei sa che molte Istituzioni Pubbliche iperfinanziate non hanno usato correttamente il tantissimo denaro pubblico che gli è stato ristorato e che prima o poi, Lei per primo, dovrà dirlo a voce alta;
Lei sa che la Netflix del Teatro così come l’ha concepita è inutile, Le chiediamo perciò di riconoscerlo o possibilmente spiegarcela meglio visto che molte e molti non l’ hanno capita e soprattutto, Lei sa che Chili non ha ancora spiegato i meccanismi attraverso i quali verranno ripartiti i proventi legati ai diritti di sincronizzazione agli artisti ed alle maestranze che hanno partecipato a produzioni.
Lei sa che il rischio è che questi soldi non arrivino alle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e alle maestranze.
Lei sa che deve smettere di investirci di buone intenzioni vacue e irrealizzabili;
Lei sa che serve una visione e che la sua è fragile e che deve porsi all’ascolto con tavoli permanenti per capire, finalmente dopo 4 mandati, la materia umana e artistica che sta trattando;
Lei sa che il fare artistico è necessario per la ricostruzione di un’idea di Paese.
Si, Ministro Franceschini lei sa e anche noi siamo sicure che sa.
E adesso, Le chiediamo che faccia fino in fondo quello che è stato chiamato a fare. “Riaprire appena sarà possibile” come Lei ha dichiarato, senza definire come, dove e perché, NON BASTA PIU’!
Firmato
“Le ragazze di san Frediano”, Anna Meacci, Chiara Riondino, Daniela Morozzi e Claudio Benelli (Omikron)

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