Stragi nazifasciste, Pratale. Mef si attiva per risarcimenti
Una lettera attesa da tempo che di fatto interrompe il silenzio in merito alle richieste sulla mancata erogazione dei risarcimenti in favore dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste. E accende una speranza: quella di restituire dignità e giustizia alla strage di Pratale consumata la sera del 23 luglio 1944, un desiderio coltivato sin da bambina, una vita per Mirella Lotti che oggi è alla soglia dei novant’anni, testimone diretta e familiare di due vittime dell’eccidio dei dodici contadini chiantigiani. Lei che quando assistette al massacro del nonno Carlo e del padre Giuliano, uccisi per mano nazifascista, aveva solo 8 anni. L’eccidio si consumò durante il passaggio del fronte, in una radura tra le colline di Badia a Passignano e Sambuca Val di Pesa, mentre le truppe alleate, i soldati neozelandesi del XXVIII Battaglione Maori, giunti dall’altro capo del mondo, entravano nel paese di Tavarnelle per liberarlo dall’oppressione e dalla barbarie nazista.
In studio il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli