Speaker 0: Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
Speaker 1: Riprendiamo la linea non solo in radio ma anche su Controradio Web TV. Siamo appunto all’interno della rubrica Tutti al Voto che ci accompagnerà fino alle elezioni di giugno con ospiti, riflessioni, commenti, candidati, naturalmente programmi. Ci ha raggiunto in studio oggi Cecilia del Re ben trovata buongiorno. Salve buongiorno a tutte e tutti. Insieme a Raffaele Palumbo faremo questo approfondimento di avvicinamento alle amministrative
Speaker 0: Raffaele che vede piano
Speaker 1: piano I vari interlocutori, I vari candidati, anche le possibili alleanze al centro di questi momenti di condivisione con I nostri ascoltatori, le nostre ascoltatrici e gli utenti che possono seguirci anche appunto in video. Dicevamo Cecilia Derree, ex assessora all’urbanistica della Giunta Nardella, fatta uscire da lui stesso nel marzo 2023, dopo il caso sull’ipotesi del passaggio della tranvia dal Duomo, dopo mesi di tensioni, dopo il no del PD alle primarie per il candidato a sindaco, ha deciso di uscire dal partito, ha promosso il movimento Firenze Democratica e farà la corsa al sindaco guardando ad altri alleati che con lei dovranno avere in comune che cosa del re.
Speaker 2: Sì, allora con altri esponenti del PD ma anche cittadini, cittadine, quindi esponenti della società civile, abbiamo creato Firenze Democratica che è uno spazio civico di discussione, di confronto, ovviamente ben ancorato nei valori del centro-sinistra. Quello che cerchiamo è un’alleanza che punti a una condivisione sui temi. Pensiamo che sia il modo più serio per procedere, per avvicinarsi al voto a giugno 2024 e quindi quello che stiamo facendo è il confronto appunto con altre forze politiche civiche del centro-sinistra che non sono dentro l’alleanza del PD già chiusa e che abbiano la volontà di anche portare delle innovazioni, delle innovazioni discontinue come ebbi di modo di dire già anche al Tascaniolo scorso 15 novembre perché senza dubbio ci sono tante azioni che l’amministrazione può rivendicare come cose fatte ma allo stesso tempo di fronte anche a una società che cambia a una città ecco che come le altre città di tutto il mondo ha subito due anni pesanti di pandemia, ecco è giusto anche rivedere alcuni punti in modo tale in primo luogo da mettere I cittadini e le cittadini al centro compresi quelli del centro storico in modo tale da avere a cuore il tema del centro storico che anche nei miei anni di assessorato, nelle varie deleghe, ho sempre messo di fronte questa tematica, quella della vivibilità del centro storico.
Poi sappiamo che è un tema difficile, ma occorre davvero affrontarlo da più punti di vista e poi quello anche di una città metropolitana che non ci sia più una Firenze eccentrica, una visione Firenze eccentrica ma che si guardi a uno sviluppo da ogni punto di vista anche industriale della formazione del lavoro che appunto tenga conto di una città che non si basa soltanto sull’economia entrante dal turismo ma anche appunto su tutto quello che è stato sempre il punto forte di Firenze, la sua capacità di creatività, di innovazione, il settore manufacturiero, industriale e quindi mettere appunto anche la qualità del lavoro e la qualità della vita, compresa tutta la dinamica appunto ambientale che è urgente da affrontare al centro del mandato.
Speaker 0: Ci sono alcune partite che si giocano fuori dal centro, sono partite importantissime, ma ne parleremo tra un minuto. Per quello che riguarda il partito, è difficile sperare ad una sua collega, ad una sua amica norvegese cosa accade quando una persona vince e diventa segretaria di un partito importante come il PD e l’ho fatto verso le primarie però vediamo questa cosa identitaria delle primarie sparire nel vostro caso diciamo così e viene fuori una candidata da parte di chi doveva essere il vice di chi quelle primarie che gli appesse, con il Primo Scoborancini e Ann Erdella. È tutto molto complicato, lei è uscito dal PD cittadino ma non è uscito dal PD nazionale. È complessa questa cosa da spiegare.
Speaker 2: Sì, diciamo è stata una pagina contraddittoria, anche rispetto appunto alle dinamiche, alle vicende dell’ultimo congresso che hanno visto vincere Elish Lai ingrazie al voto dei cittadini e delle cittadine ribaltando quello che era il voto interno. Oltre a questo le primarie sono sempre state come dire un punto cardine su cui il partito democratico si è fondato e nato su delle primarie, è nato sulla base di questa apertura ecco all’esterno, è ciò che ha sempre contraddistinto il Partito Democratico come un partito aperto, plurale, progressista e riformista e devo dire che queste caratteristiche sono venute meno e lo abbiamo visto palesemente in questa pagina scritta a Firenze. Ecco che mi auguro però, e sto vedendo, diciamo ha fatto un po’ scuola tra virgolette, rispetto ad altre vicende, anche nei comuni limitrofi tra l’altro, dove ecco le primarie non sono più uno spretro, ma vengono prese in considerazione perché si è compreso che soprattutto se non ben gestita la vicenda, perché poteva esserci anche un altro modo di gestirla, ovvero con maggior dialogo, poi le primarie non è che dividono, ma anzi rafforzano un gruppo intorno a un progetto, perché poi chi perde aiuta chi vince ma a quel punto ci sarà stata una come dire una partecipazione della cittadinanza e poi ecco in questo caso come dire anche l’alleanza ecco l’ha tenuto fuori quei partiti come il Movimento Cinque Stelle e Italia Viva, che chiedevano una discussione pubblica, quindi chiedevano la possibilità, non dico se non di fare primaria, ma per lo meno di poter condividere con il principale partito di governo cittadino un nome e un progetto, invece in virtù dell’imposizione di un nome il partito democratico si è chiuso in se stesso e questo penso non faccia onore alla storia del PD stesso.
Speaker 1: Venendo alla cronaca politica di questi giorni avevamo qui Tommaso Montanari proprio ieri che si diceva aperto a un’interlocuzione anche con la stessa Fonaro, comunque con vari soggetti e pluralità che dal territorio potessero condividere la progettualità dell’associazione 11 agosto che verrà presentata, come stanno andando I suoi incontri, anche lei ha sottolineato che avrebbe avuto oltre a Montanari altri dialoghi confronti pubblici c’è stato un avvicinamento lo si è letto così un tentativo verso una sinistra progetto comune ieri o comunque un’empatia rispetto a quanto portava sui banchi del Consiglio comunale la Consiglia Labundo.
Speaker 2: Allora sì rispetto a questo ultimo punto ho sempre avuto un buon rapporto con Dimitri Palagi e Antonella Bundu nonostante come dire il fatto che si fosse su banchi diversi. Però mi sono sentita di fare quel post perché seguo comunque I lavori del Consiglio comunale, delle commissioni, ovviamente avendo conosciuto anche ben I temi di cui si parla e sapete appunto che Firenze Democratica è nata anche proprio perché crediamo che in questa città talvolta appunto si è mancato e manchi anche per una continuità di 15 anni di governo da parte di una stessa amministrazione, quell’attenzione verso determinate tematiche, proprio perché anche quello che ieri Antonella poneva è che alla fine, anche sul famoso referendum degli studentati, quel referendum non è stato fatto fare perché si diceva alla fine quelle richieste erano state accolte, ma poi invece all’ultimo si cambia in realtà posizione e quindi di fatto però ormai non c’è immagino più tempo per fare un referendum su questo, cioè di nuovo la consultazione dei cittadini, l’ascolta dei cittadini è stato frustrato in virtù, ecco come dire, di un atteggiamento diciamo contraddittorio, ma che comunque poi non ha di fatto accolto e non c’è stato un confronto con quei comitati con quelle associazioni che ponivano determinata istanze.
Speaker 0: Anche perché probabilmente giochi sono fatti, mi riferisco a quello che sta accadendo da Novoly alla stazione Leopolda per dire una parte limitata della questione, lì si sta andando avanti o si sta partendo o comunque I giochi sono fatti e in una direzione, come dire, che non è mai piaciuta a Montanari, a Firenze città aperta, ad Antonella Bundo, a Domenico Palaggio a tutti I possibili interlocutori a sinistra del PD, tranne sinistra italiana che invece sta col PD dicendo quando si parlerà di aeroporto noi riusciamo dalla votazione, siamo una votazione un po’ singolare per alcuni vesti diciamo così, però sul tema dei contenuti ci sarà da guardare soltanto avanti diciamo senza voltarsi indietro?
Speaker 2: Sì, si guarda avanti, ovviamente come dire non c’è timore anche almeno per quanto mi riguarda a guardare indietro anzi la conoscenza della materia di determinati fatti, ovviamente la metto a disposizione e penso che il passato serva sempre poi per affrontare il presente e costruire il futuro, quindi possa essere anzi appunto un valore aggiunto, però senza dubbio quando poi si vuole aprire un nuovo corso come tante forze politiche e civiche del centro-sinistra vogliono fare oggi, questo è positivo ed è positivo che nella sinistra appunto con Montanari e non solo ecco ci sia la voglia di dialogare, di federare, perché in sostanza era quello che era il compito del PD, perché se ci pensate nel 2014 e nel 2019 il PD è andato alle elezioni da solo perché era una forza che poteva permettersi di appunto andare in buona sostanza da solo di presentarsi da solo al voto senza diciamo lo spettro tra virgolette del ballottaggio infatti ci sono state due giunte monocolore, ecco in virtù poi delle escissioni che ci sono state, dei tempi che sono cambiati, non è più possibile farlo oggi, a maggior ragione questo era l’anno storico in cui, anche per dare poi un esempio rispetto al nazionale, perché se non ci mettiamo tutti insieme, per tutti, dico tutti, ed è quello anche che spesso ripetuto nelle sedi del PD, ecco, poi anche a livello nazionale non riusciremo a vincere contro una destra che continua ad andare compatta, nonostante le differenze, anche le tensioni che tengono magari un po’ più nascoste e che fanno sì che oggi siano loro al governo.
Speaker 0: Tutti anche Italia Viva?
Speaker 2: Allora, Italia Viva pure è un partito che oggi è in maggioranza, ma che la coalizione del PD ha tenuto fuori proprio in virtù di veti, quando appunto si dice che quella coalizione è nata su dei veti, si intende anche veti nei confronti di un partito, quello appunto anche di Italia Viva, che oggi è in maggioranza, ma che vediamo appunto, è un po’ confusa la situazione, ma è un dato di fatto che negli ultimi giorni ci sia stato un riavvicinamento appunto tra PD e Italia Viva proprio perché il PD poi è stato costretto a richiamare quello che è oggi l’Alleato in maggioranza per ampliare la coalizione ed evitare come abbiamo detto il passaggio del ballottaggio. Quindi vedremo quali saranno le dinamiche, però la nostra posizione, quella di Firenze Democratica è che non c’è vetti nei confronti di nessuno. Ecco, non abbiamo un approccio ideologico, ma se con altre forze riusciremo a trovare un accordo sui temi, sui punti programmatici, e quello che ci siamo detti anche dal professor Montanari, allora a questo punto potremo andare insieme e questo vale per anche le altre forze.
Speaker 1: Veniamo a dei riferimenti anche temporali, dicevamo il 10 febbraio l’appuntamento con Montanari che dice se a Cecilia del Re a Firenze Democratica piacerà il programma, I contenuti che verranno fuori, appunto ci sarà una sintonia che poi si concretizzerà in qualcosa, Il 25 febbraio ci sarà il suo secondo appuntamento al Toscaniola che cambia completamente, perché dal 15 novembre è fuori dal PD, è un percorso diverso di discontinuità appunto. In tutto questo quando si concretizzerà un qualcosa che possa prevedere anche appunto una federazione
Speaker 2: di forze nel percorso che lei ci ha anticipato. Sì allora il quindici novembre innanzitutto ci tengo a sottolineare che sono partita da quello appunto che era stato anche il mio discorso
Speaker 0: in Consiglio Comunale lo scorso
Speaker 2: 13 marzo. Ero ancora assessora, ma ciò non di meno nel momento in cui presentavo il piano operativo, ecco, ponevo alla discussione del Consiglio e all’attenzione del Consiglio Comunale determinati temi, invocando proprio una discontinuità, una parola che deve essere andata evidentemente in dicesta, ma con questo ripeto non volevo dire che era stato sbagliato tutto, ma è normale, è fisiosogico, è sano poter anche portare delle innovazioni specie su determinate appunto tematiche, una di queste era il tema della città pubblica, ecco quindi come dire in quel discorso ho poi estrapolato quei 5 punti di una città più progressista anche da un punto di vista come dire di impostazione di una città che guarda ai più fragili, ai più deboli con una diversa anche impostazione del bilancio che ho sempre contestato in questi anni, a una città più pubblica appunto che non vende più beni pubblici ma li acquista compreso sul tema delle case popolari perché poi sono quelle più che il social housing, tra l’altro che sono la vera missione e sfida dell’amministrazione comunale, più sicura, declinando questo concetto da vari punti di vista, più metropolitana ed europea per I vari temi che dicevamo prima, compreso il tema della gestione dello scudo verde.
Quindi non mettiamo in discussione lo scudo verde, è una misura da un punto di vista ambientale importante, ma come lo gestisci cambia anche il rapporto con l’area metropolitana e cambia anche quindi la visione che hai, sei una città di un milione di abitanti o di 380 mila. Il 25 di febbraio, il 15 novembre, abbiamo ascoltato tanti movimenti, associazioni da Enidiasi alle curandaie a professori universitari, a professionisti, al teatro instabile che abbiamo a Barlungo, quindi tante iniziative nate dal basso proprio perché quello è il nostro spirito, rimettere cittadini e le cittadine al centro e li rimetteremo il 25 febbraio con 15 tavole di partecipazione che risponderanno a domande ben precise. Quindi andremo ancora non li anticipo, ma andremo a sviscerare dei temi un po’ più particolari in modo tale poi da poter presentare un programma nei giorni e nelle settimane successive. Ragion per cui anche per le alleanze, io penso che il mese di febbraio sia necessario perché ognuno di noi sta affinando I punti programmatici con I quali poi ci presenteremo agli elettori. Perché anche se faremo delle alleanze come auspicabile, però ognuno avrà la propria lista, e quindi Firenze Democratica ci sarà con il proprio programma, poi ovviamente quando si fa un’alleanza si fa anche compromessi su determinato…
Speaker 0: Questo è interessante perché Montanari ha detto, io ho un nome in mente, ce l’avrei, un nome che è di tutti e non è di nessuno. Quindi che abbia veramente quella forza politica, morale, carismatica, ma soprattutto politica, appunto di tenere insieme una fedeazione di persone che hanno fatto percorsi diversi. Se viene fuori dal cilindro questo nome che non è di tutti e di nessuno ma che è capace di unire, Lei è disponibile a fare un passo indietro?
Speaker 2: Firenze Democratica è disponibile laddove appunto con gli altri alleati trova una condivisione sui temi e a questo punto ecco come dire quando si fa e ci si approccia con degli alleati si condivide poi non solo I temi ma anche appunto la candidatura. Io il passo indietro l’ho fatto anche col PD nel momento in cui dissi pubblicamente troviamo un terzo nome, oltre a dire facciamo primaria e quindi rimettiamo la cittadinanza, la scelta sul candidato è candidata perché ecco si è ridotto, ho visto spesso il tema della richiesta di primaria una scelta tra nomi, ma così non si guarda le persone, non si guarda le loro storie, quello che hanno fatto, quello che hanno detto, c’erano come ho appena detto dei contenuti diversi e laddove appunto chiedevo di scontinuità e invece appunto la candidata del sindaco chiedeva una perfetta continuità con l’amministrazione comunale, quindi anche solo su questo delle primarie senza dubbio avrebbero avuto senso, ma laddove non si siano appunto, laddove c’era questa contrarietà, ho anche detto, abbiamo detto anche con I segretari di circolo che sostenevano le primarie, va bene, allora un terzo nome. L’hanno detto in tanti, anche I fondatori del PD, quando hanno capito che le primarie non erano ormai più all’ordine del giorno, quindi ritroviamoci insieme intorno a un terzo nome che può unire.
Quindi io già all’interno del PD avevo fatto un passo indietro e come dire, come Firenze Democratica, ovviamente confrontandosi prima con la comunità di Firenze Democratica, però ecco questa disponibilità penso ci sia laddove però c’è una condivisione su temi e sul nome perché è il modo più serio per fare delle alleanze perché poi si deve governare
Speaker 1: e allora poi andremo a seguire tutto quello che sarà il percorso, lo sviluppo, la partecipazione all’interno e intorno a Firenze Democratica in vista anche di questo appuntamento del 25 febbraio al Toscaniola. Ringraziamo la nostra ospite Cecilia Derrey per essere stata con noi. Grazie a voi. Grazie. Rimandiamo la linea allo studio, tutti al voto e sempre anche visibili e ascoltabili sui nostri canali cross-mediali e sul nostro sito controradio.it”