L’esempio del professor Tomaso Montanari, rettore dell’università per stranieri di Siena, vorrebbe essere seguito anche dagli studenti dell’ateneo di Pisa. E’ stato infatti chiesto al rettore di non tenere le bandiere a mezz’asta per omaggiare la scomparsa di Silvio Berlusconi.
E’ infatti arrivata una lettera al rettore dell’Università di Pisa per esprimere, “prendendo esempio dalla decisione del rettore Tomaso Montanari dell’Università degli stranieri di Siena”, la più ferma contrarietà a celebrare il lutto nazionale per Silvio Berlusconi con le bandiere a mezz’asta nell’Università di Pisa”, con l’invito “ad assumersi pubblicamente la responsabilità civile e politica della decisione da lei compiuta, spiegando alla comunità universitaria le motivazioni della scelta”.
A scriverla il Collettivo di studenti Exploit dell’Università di Pisa, che vuol seguire l’esempio di Montanari. “Ci uniamo al coro di altri studenti ed Atenei nel rifiutare l’adesione dell’Università a tale evento”, si legge ancora, decisa “seguendo le indicazioni del Governo italiano. Inoltre, prendiamo atto che ciò sia avvenuto senza comunicare, alla comunità studentesca e alla cittadinanza tutta, le motivazioni della decisione”.
“Ci teniamo ad esprimere in anticipo alcune specificazioni – aggiunge il collettivo – , per noi importanti onde evitare che la questione possa essere ridotta ad un fatto neutrale o all’esecuzione di un mero dovere istituzionale. La dichiarazione del lutto nazionale non è normata da alcuna legge precisa ed è rimessa al pieno arbitrio del governo; in quanto tale, è una scelta esclusivamente ideologica”.
Per il collettivo studentesco “l’Università di Pisa, in quanto istituzione pubblica dotata di una propria autonomia politica e responsabilità civile davanti alla cittadinanza tutta, non si può limitare a recepire placidamente una indicazione così fortemente faziosa da parte del Governo. La celebrazione con bandiere a mezz’asta da parte dell’università rende il ricordo una santificazione ideologica, in quanto tenta di oscurare tutto ciò che Silvio Berlusconi è stato ed ha rappresentato negli ultimi 30 anni. Queste bandiere a mezz’asta sono revisionismo storico”, ribadiscono ricordando l’esempio di Montanari.
E proprio quest’ultimo è tornato a parlare. “Non fare abbassare la bandiera del Risorgimento, della Resistenza, di Vittorio Veneto di fronte a una figura come quella di Berlusconi è un atto di patriottismo”, ha aggiunto Montanari. “Ringrazio le persone che identificano la patria nei valori della Costituzione e non nei lavori del denaro e del potere a cui tutto sarebbe consentito”