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Il CAFFE’ SCORRETTO 6 ottobre 2020 – Politica: la lezione dei ballottaggi

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Il CAFFE' SCORRETTO 6 ottobre 2020 - Politica: la lezione dei ballottaggi
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La rubrica va in onda tutte le mattine alle 8.10 nella trasmissione 30 Minuti su Controradio. Per leggere ed ascoltare tutti i ‘caffè’ vai QUI

L’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle comincia mettere radici politiche. Nata come cartello parlamentare  sulle ceneri del Papeete , si è via via strutturata,  trasferendosi, come i ballottaggi dimostrano, sul piano dei territori. Segno che la scommessa di Franceschini, più che di Renzi o Zingaretti, era stata lungimirante. Il patto giallorosso conquista Pomigliano, Matera, Termini Imerese, e mette lo zampino anche nella vittoria di Cascina. Piccole piazze,  certo. Ma ora la partita si sposta sulle grandi città, a partire da Roma e Torino Del resto, conti alla mano, Movimento Cinque Stelle più PD  rappresentano ben oltre la maggioranza dell’elettorato e possono diventare competitivi anche in piazza finora appannaggio esclusivo del centrodestra.

Certo ci sarebbe da fare  un ulteriore pezzo di strada, il Movimento andrebbe incontro ad un’inevitabile spaccatura, con Di Battista leader degli scissionisti; ma il percorso a questo punto appare più che segnato. Sotto l’egida di Conte e la sapiente regia di Mattarella. Renzi non ha i numeri per far saltare il banco e, come dimostrato dalle amministrative, deve casomai porsi il problema del significato di un’operazione politica, quella di Italia Viva che al momento l’elettorato non sembra aver digerito . Al punto che qualcuno già pensa ad un dietrofront con tanto  di rientro nel Partito Democratico. Un ulteriore collante dovrebbe arrivare dalla pioggia di miliardi attesi con il Recovery Found.  Insomma, se tutto andrà come sembra, il Movimento nato per dar corpo al rifiuto della politica tradizionale, si trasformerà in una forza di stabilizzazione del quadro politico. Un’evoluzione positiva indubbiamente. A dimostrazione del fatto che governare è diverso da protestare. Una lezione che forse anche la sinistra cosiddetta radicale dovrebbe cominciare ad apprendere. Pena la condanna alla definitiva marginalizzazione. 

DG