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Polizia: presidio davanti alla Prefettura di Firenze

omicidio, polizia Firenze

In linea con la mobilitazione nazionale del Silp Cgil per denunciare le criticità di lavoratori e lavoratrici della Polizia, anche a Firenze ci sarà un presidio per lamentare carenze di personale, stipendi bassi, problemi di strutture, mancato rinnovo del Contratto, e condizioni di lavoro insostenibili

Un presidio davanti alla prefettura di Firenze, per lamentare carenze di personale, stipendi bassi, problemi di strutture, mancato rinnovo del Contratto, condizioni di lavoro e in generale denunciare tutte le criticità di lavoratori e lavoratrici della Polizia. E’ l’iniziativa in programma oggi nell’ambito della mobilitazione nazionale del Silp Cgil per denunciare le criticità di lavoratori e lavoratrici della polizia e per chiedere interventi per migliorare la situazione.

Al presidio di Firenze, spiega una nota, sarà presente anche il Silf Toscana, sindacato dei finanzieri, che lamenta problemi simili: “Mancanza di personale, mancato turnover, età media over 40, indennità ferme, straordinari non finanziati”.

La sicurezza, prosegue la nota, “non deve essere né un optional né un lusso, ma un diritto per tutti e tutte”. Il comparto sicurezza, si sottolinea, è sempre più abbandonato: “Nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, nessuna attenzione per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti. Di pari passi esplode il fenomeno suicidario: 28 casi, ad oggi, tra tutto il personale in divisa solo dall’inizio dell’anno”.

“Intendiamo mandare un forte messaggio a Palazzo Chigi perché delle chiacchiere siamo stufi”, chiude la nota.

Per la Silf Cgil “a Firenze tiene banco anche la questione del reparto mobile, una realtà dove operano circa 350 poliziotti che da tempo lamentano gravi problemi di gestione del lavoro e di benessere organizzativo, con turni di servizio e impieghi che costringono spesso il personale a doppi turni, senza che venga garantito il diritto alla consumazione del pasto, sostituito da un ticket pagato dopo molti mesi, oltre alla mancata corresponsione dell’indennità di ordine pubblico in maniera raddoppiata”.

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