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šŸŽ§ Polizia Milano perquisisce ā€˜suprematistiā€™ in tutta Italia (anche a Firenze), molti i minori

Blocco studentesco

Una rete nazionale di minori ā€œsuprematistiā€, che incitanoĀ alla violenza per motivi razziali, ĆØ finita nel mirino della polizia di Milano che, grazie allā€™ausilio di altre Questure italiane, tra cui quella di Firenze, ha portato a perquisizioni e indagati.

La Polizia di Stato di Milano ha eseguito in tuttā€™Italia perquisizioni delegate dalla Procura dei Minorenni e da quella del Tribunale Ordinario nellā€™ambito di unā€™indagine contro lā€™incitamento alla violenza per motivi razziali.Ā 

Le persone perquisite, dieci minorenni e due maggiorenni, sono tutte indagate per il reato di cui allā€™art. 604 bis c.p. (Propaganda e Istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa).Ā 

Sequestrate repliche di armi lunghe e pistole anche prive del tappo rosso, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazi-fascismo e al suprematismo

Lā€™attivitĆ  della Digos di Milano nasce dallā€™esecuzione di una misura cautelare eseguita il 19 marzo scorso a carico di un minore di origini ucraine arrestato per aver compiuto, di notte, diverse aggressioni sulla linea ā€œM2 verdeā€ nei confronti di extra-comunitari e tentati furti a bordo di alcune auto in sosta. Il minore, dichiaratamente nazi-fascista, in piĆ¹ occasioni, prima di compiere le azioni criminose mostrava la svastica tatuata sul petto ed esaltava il regime fascista esclamando ā€œi fascisti sono tornatiā€.Ā 

Gli agenti della Digos di Milano, quindi con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno ricostruito una rete in ambito nazionale, composta per lo piĆ¹ da soggetti minorenni, che con chat di messaggistica istantanea incitavano alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.Ā 

Gli indagati sono residenti in diverse cittĆ  dā€™Italia e lā€™attivitĆ  ĆØ stata portata a termine con la collaborazione delle Digos delle Questure di Torino, Roma, Firenze, Venezia, Novara, Ravenna, Biella e di operatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione

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