Precari. Come Paolo Vezio, ricercatore di tipo A in Fisica presso l’Università di Firenze nel progetto PNRR, con un contratto in scadenza a gennaio 2026. Dopodiché le prospettive sono un grande punto interrogativo. “In generale, un ricercatore universitario è una persona libera di pensare, di esprimersi, e invece il PNRR – dice Vezio – ha ridotto le linee di ricerca a progetti singoli, limitando il pensiero del ricercatore stesso”.
Non è una voce isolata quella di Paolo, che oggi si è unito alla mobilitazione nazionale contro i tagli, il “progressivo smantellamento del sistema universitario”, dunque del diritto allo studio, all’evoluzione personale e a una stabilità lavorativa in ambito accademico. Circa 200 persone si sono trovate al Polo universitario di Novoli e a suon di megafono, con una “passeggiata rumorosa”, hanno percorso le strade interne della cittadella per gridare la gravità del taglio di 17 milioni di euro all’Ffo dell’Ateneo fiorentino e il forte attacco al diritto allo studio.
“Siamo parte dell’Assemblea precaria, nonostante la sospensione del ddl 1240 (Riforma Bernini), sappiamo che si sta continuando a scrivere a porte chiuse e sappiamo che la cifra della riforma sarà ancora una volta la precarietà”. Così Laura Polli, dottoranda di Economia e Commercio, che preannuncia uno sciopero generale a metà Maggio.