Il Ponte sull’Arno di Matassino, opera strategica per l’area del Valdarno e della Val di Sieve sulla quale sono in corso saggi tecnici per la verifica strutturale, manterrà la viabilità in entrambi i sensi di marcia, fatto salvo il divieto di transito, dal 30 ottobre prossimo, per i mezzi pesanti superiori alle 26 tonnellate.
Proseguono le verifiche sul ponte di Matassino, infrastruttura fondamentale per il fondovalle del Valdarno e della Val di Sieve, senza che questi interventi incidano sulla mobilità . A garantirlo è la Sindaca di del Comune di Figline e Incisa Valdarno Giulia Mugnai, che insieme al Sindaco della città metropolitana Dario Nardella, la consigliera della Città Metropolitana delegata alla viabilità in Val di Sieve e Valdarno Monica Marini, il Sindaco di Reggello Piero Giunti e il Sindaco di Catelfranco Piandiscò Enzo Cacioli, è intervenuta questa mattina per fare il punto sullo stato dell’arte del ponte, vecchio ormai settant’anni e su cui transitano giornalmente oltre 20 mila veicoli. Unico stop quello ai veicoli pesanti oltre le 26 mila tonnellate (autocarri e autotreni a 4 assi, autoarticolati) dal prossimo 30 ottobre. “Agire in via preventiva è importantissimo – dice Mugnai – perché consente di programmare interventi indispensabili per il territorio sia dal punto di vista della pianificazione delle manutenzioni che da quello della sicurezza”. I controlli erano già partiti nel mese di marzo e fino ad oggi non hanno rivelato particolari criticità . “Dopo quello che è accaduto con il ponte Morandi nel 2018 si è preso coscienza di lavorare molto su prevenzione e monitoraggi – ha sottolineato Nardella. In Italia molte opere infrastrutturali sono state realizzate nel dopoguerra e tra gli anni Sessanta e Settanta e hanno una vita media di 50 anni. Questo significa che tanti ponti sono alla fine del loro ciclo vitale”. “Nel 2021 – prosegue – il governo ha emesso le linee guida per la manutenzione di ponti e altre opere e su questo abbiamo elaborato un piano molto impegnativo, che ha dovuto fare i conti anche con gli eventi straordinari dettati dai cambiamenti climatici. Quindi abbiamo alzato ancora di più la soglia d’attenzione. In Italia abbiamo circa 100 mila ponti per i quali servirebbero 50 mila euro di media per la manutenzione, ma il Governo vuole costruire quello sullo stretto di Messina che costa 12 miliardi. Non sarebbe meglio investire sulla manutenzione di quelli esistenti con un piano straordinario nazionale e magari costruirne di nuovi? Perché il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non mette al centro questo tema?”. Sono invece in fase di ultimazione i lavori sul Ponte Vespucci a Firenze, che ha richiesto un intervento di oltre 7 milioni di euro. I cantieri dovrebbero chiudere entro la fine dell’anno.
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