“Il piano anti sfratti andrà avanti. Faremo subito un bando per cercare un nuovo immobile da comprare e non permetteremo speculazioni sul palazzo di via Chiusi all’Isolotto”. Lo annuncia ai microfoni di Controradio il sindaco di Firenze, Dario Nardella in merito alla retromarcia di Poste Italiane di vendita dell’immobile al Comune per 4 milioni e mezzo per farne 80 alloggi di transizione per famiglie che subiscono uno sfratto.
La trattativa per l’acquisto pubblico dell’ex casa albergo dei dipendenti della società stava andando procedendo dopo che Europa Gestioni si era fatta avanti per conto del Gruppo Poste Italiane partecipando al bando comunale, ma nei giorni scorsi è arrivata come una doccia fredda la lettera formale di respingimento dell’offerta.
La dichiarazione di Nardella intervistato da Chiara Brilli
“Noi abbiamo messo il tema della casa al centro, considerando la casa non come uno dei tanti diritti di cittadinanza ma uno dei diritti fondamentali insieme al lavoro. Visione strategica, centralità e attenzione alla casa come fattori di riqualificazione urbana e come leva sociale”. Lo ha detto il sindaco di Firenze intervenendo sul tema degli alloggi Erp. “Quando una famiglia riesce ad avere un tetto sotto il quale vivere cambia la prospettiva – ha aggiunto Nardella -: i ragazzi possono studiare, è più facile trovare un lavoro, è più facile avere fiducia nel futuro. Ci eravamo dati un obiettivo in questo mandato: 1000 alloggi da consegnare, siamo ormai oltre 900, e siamo dunque vicini al raggiungimento di questo obiettivo che è solo l’inizio di una strategia più ampia”.
Nardella ha sottolineato che “il social housing” non significa solo “case popolari ma è una risposta per quella cosiddetta ”fascia grigia”, ovvero quelle famiglie che non sono così povere da avere diritto ad una casa popolare, ma non sono sufficientemente abbienti da arrivare alla fine del mese”. Tutte persone che però “hanno bisogno di una risposta”.
Altro aspetto quello della solitudine, che riguarda soprattutto gli anziani: “Noi abbiamo più di 15mila fiorentini – ha concluso il sindaco – over 80 che vivono da soli, molti di questi nei nostri condomini di case popolari. Nessun anziano si deve sentire solo perché la solitudine diventa acceleratore di povertà e anche di criticità dal punto di vista sanitario”.