Facevano lavorare a nero, nella loro confezione di abiti cinese, sette operai irregolari sul territorio nazionale. Per questo due donne sono state arrestate dai carabinieri, a Prato, in flagranza di reato.
Le due, di origine cinese, erano rispettivamente la titolare e colei che gestiva la fabbrica a Prato, che, peraltro, era stata giĂ controllata e chiusa meno di un mese fa ma che cambiando ragione sociale aveva ripreso le attivitĂ . La confezione non solo aveva disatteso la prescrizione di sospensione, ma impiegava sette lavoratori clandestini, di origine africana, sfruttandoli.
“Condizioni lavorative disumane e minacce”, riferiscono i militari. Essendo sprovvisti dei necessari documenti di soggiorno, i sette operai sono stati denunciati per immigrazione clandestina ed è stato avviato l’iter per l’eventuale espulsione. I carabinieri dell’Ispettorato del lavoro hanno elevato una sanzione amministrativa di oltre 25 mila euro e la sospensione dell’attivitĂ . Le due donne sono state trattenute presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo.