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🎧 Prato, Confindustria disdetta accordi territoriali: sciopero e presidio di protesta Fim-Fiom-Uilm

metalmeccanici Prato

Monta a Prato la protesta dei metalmeccanici contro Confindustria dopo la disdetta di un accordo in vigore da 50 anni. Manifestazione e 8 ore di sciopero dei sindacati contro la decisione che prevederebbe la revoca della 14esima. Sono 600 in metalmeccanici impiegati in cittĂ  in aziende iscritte a Ctn.

Il servizio del nostro corrispondente Giorgio Bernardini

PRATO- La quattordicesima della discordia mette sul piede di guerra i metalmeccanici. Questa mattina è andata in scena a Prato una rumorosa e partecipata manifestazione – con  più di 150 persone –  organizzata da Cgil, Cisl e Uil davanti alla sede di Confindustria Toscana Nord, in via Valentini.

La protesta  nasce dalla disdetta da parte di Confindustria Prato degli accordi territoriali che erano in vigore in città dal 1974: il nuovo corso nega in sostanza la possibilità di riscuotere la quattordicesima mensilità ai dipendenti del settore.

Dunque proprio in concomitanza delle 8 ore di sciopero proclamate dai sindacati confederali di Prato, i lavoratori si sono ritrovati con fischietti e bandiere per manifestare la loro contrarietà, costringendo la polizia municipale a deviare il traffico sulle strade limitrofe a via Valentini. Fim, Fiom e Uilm  – sigle dei sindacati che rappresentano i metalmeccanici – hanno ottenuto un incontro con i vertici di Confindustria nella stessa mattinata, mentre nel primo pomeriggio hanno visto la sindaca Ilaria Bugetti per esprimerle la propria preoccupazione.

Oltre che dai sindacati, la protesta era avvallata anche dal Pd di Prato. Nei giorni scorsi Aksel Fazio, responsabile lavoro per la federazione del partito, ha parlato di “decisione miope che potrebbe incidere negativamente anche sulle relazioni sindacali di altri comparti produttivi, creando un precedente pericoloso per la nostra comunità”. La vicenda riguarda parte dei 3 mila lavoratori del settore che operano a Prato: sono infatti 600 le persone  del metalmeccanico impiegate in aziende associate a Confindustria.

La richiesta di ridiscussione degli accordi si scontra però con la volontà dell’associazione datoriale, che sostiene che la disdetta è “coerente con relazioni industriali moderne e adeguate a tempi ben diversi da quelli di 50 anni fa”, sostenendo infine che “la decisione non riguarda i contratti in essere ma quelli che saranno stipulati in futuro”.

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