Questa è la decisione più sofferta della mia vita politica: lascio Forza Italia e vado nel gruppo misto”. Il deputato pratese Giorgio Silli, responsabile nazionale immigrazione di Forza Italia, annuncia in una nota la decisione di “uscire senza polemica e senza rivalsa dal primo e unico partito al quale io abbia dedicato le mie energie e nel quale io abbia versato le mie speranze”.
Le motivazioni, scrive, riguardano “il profondo, doloroso disorientamento al quale ho assistito negli ultimi mesi che non subisce solamente il ceto politico, del quale faccio parte, ma soprattutto quella che chiamiamo con orgoglio e rispetto la nostra base. Non accetto più di sentirmi dire dagli amici e sostenitori di una vita che su molti temi, siamo diventati come il Pd”. Silli spiega anche di non essere stato d’accordo con il voto, in Parlamento, di Fi che pochi giorni fa non ha riconosciuto il genocidio cristiano degli armeni.
Per Silli “metà di noi oggi incarnano una linea che assomiglia più a quella di Matteo Renzi che non a quella che, con impegno e dedizione, impostammo insieme ormai oltre un decennio fa, quando eravamo noi a trainare la coalizione del centrodestra e non a esser trainati. L’altra metà di noi, ogni giorno, si domanda perché, in queste condizioni, restare in Forza Italia. Io questo indugio lo risolvo oggi, restando leale a me stesso e ai miei elettori, lascio il gruppo parlamentare, dove ho molti amici, non in maniera indolore, in favore del gruppo misto. Non cambio casacca, ne dismetto una nella quale non mi riconosco più.”