A Prato, nella notte tra domenica e ieri, una donna di origine cinese è stata sequestrata da una coppia di connazionali: il movente sembrerebbe essere legato a precedenti rapporti commerciali.
Rapita per due ore da una coppia di origine cinese, forse per questioni legate a precedenti rapporti commerciali. E’ quanto ha ricostruito la polizia di Prato il cui intervento, grazie anche ai messaggi inviati dalla vittima col cellulare che era riuscita a nascondere, ha portato alla liberazione della donna sequestrata, una trentenne immigrata regolare dalla Cina, e all’arresto di due coniugi, 28 e 30 anni, residenti a Prato, anche loro regolari sul territorio italiano, incensurati.
Tutto è accaduto nella notte tra domenica e ieri: la trentenne, in base a quanto spiegato, sarebbe stata prelevata con la forza da un’abitazione di San Donnino (Firenze) venendo poi rintracciata in un negozio a Prato.
A fare scattare le ricerche della polizia una telefonata alla centrale operativa da parte di una donna cinese. Quest’ultima riferiva che un amico aveva chiesto il suo aiuto perchè la fidanzata era stata sequestrata: voleva fosse lei a chiamare la polizia perchè parla bene l’italiano. La stessa donna si sarebbe poi accorta che sul suo cellulare erano comparsi diversi messaggi arrivati col sistema ‘Wechat’ dal telefono della trentenne sequestrata. Quest’ultima spiegava di essere stata prelevata con la forza da una coppia di connazionali che le avevano anche preso i documenti obbligandola a seguirli sulla loro auto, diretta poi a Prato. La sequestrata avrebbe anche riferito che la coppia pretendeva che lavorasse per loro in un esercizio commerciale estetico non meglio precisato. La rapita avrebbe continuato a inviare messaggi, dando indicazioni sull’auto su cui era stata costretta a salire, compreso parte della targa, e la posizione della vettura.
In base a queste informazioni la polizia si è diretta nel quartiere del Macrolotto a Prato, dove è stata trovata, parcheggiata, l’auto indicata dalla rapita. Durante il controllo un uomo di origine cinese, arrestato poi come l’autore del sequestro, si è avvicinato agli agenti, per chiedere cosa fosse successo. I poliziotti sono stati poi richiamati dalle urla provenienti da un vicino negozio, dove una volta entrati hanno trovata una cinese, poi fermata, che schiaffeggiava una connazionale risultata infine essere la trentenne rapita. Per la coppia di orientali, che non ha ammesso alcuna responsabilità, è scattato l’arresto per sequestro di persona e anche per rapina e furto con strappo.