Sab 21 Dic 2024
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ToscanaCronacaPrato: false fatturazioni per oltre 108 milioni di euro

Prato: false fatturazioni per oltre 108 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Prato ha concluso l’indagine che ha fatto venire alla luce un’evasione fiscale di oltre 108 milioni di euro. Evasa IVA per 24 milioni. Diferite dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Prato sei persone, tra cui il titolare delle due societĂ  che hanno sede ufficiale a Prato.

Il sistema sgominato dalla Guardia di Finanza di Prato si è svilupatto in due distinte fasi. Nella prima fase si emettevano fatture false su cessioni mai esistite da parte di una delle due societĂ  che commercializza materiale ferroso. L’altra, che invece si occupa di comemercio di autovetture, si è così creata un ingente ma fittizio credito IVA. La merce, che non è mai esistita e che riguardava tipologie di prodotti incoerenti rispetto alle attivitĂ  economiche esercitate, veniva formalmente venduta a clienti esteri anch’essi inesistenti.

La seconda fase invece prevedeva l’utilizzo del credito IVA accumulato in modo illecito, unito alla qualifica di ‘esportatore abituale’ che avevano acquisito grazie alle finte cessioni estere. La societĂ , risultando così certificata, si poneva da intemediario tra produttori e clienti per l’acqusto di autovetture nuove esenti da IVA. Quest’ultime venivano poi cedute sottocosto e consegnate direttamente dalla societĂ  a concessionari e commercianti specie del Sud Italia. Grazie a questo escamotage, le societĂ  riuscivano a tenere i prezzi piĂą bassi rispetto a quelli di mercato. Le autovetture soggette a questo meccanismo sono state piĂą di 1.800.

La guardia di Finanza di Prato, nella ricostruzione degli eventi, ha accertato un giro di fatture per oltre 108 milioni di euro, tutte per operazioni inesistenti. L’IVA evasa invece ammonta a 24milioni di euro. Al termine dell’attivitĂ  ispettiva, sono state deferite alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Prato sei persone. Essi sono gli amministratori formali, succedutisi nel tempo, e il titolare di fatto delle due societĂ  pratesi, che è il vero artefice dell’illecito.