La notizia è stata diffusa dalla LAV: uno dei gatti è stato decapitato. Lega Antivisezione si costituirà parte civile
Tre gatti, la cui scomparsa era stata denunciata oltre due mesi fa dalle famiglie proprietarie, sono stati trovati morti in un tombino vicino a Prato, nella zona di Carmignano.
I gatti, secondo le indagini anatomo-patologiche fatte dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, risultano essere stati uccisi da violenze e percosse
A renderlo noto in un un comunicato, Lav, lega antivivisezione che si costituirà parte civile nel processo contro chi ha ucciso i gatti sostenendo tutte e tre le famiglie nelle spese legali.
Ora, sostiene la Lav, “è necessario che commissione giustizia del senato calendarizzi e approvi la legge contro i maltrattamenti con dovute modifiche, basta violenza sugli animali!”.
Le carcasse dei gatti erano dentro un pozzetto idraulico come se fosse “un tentativo di occultamento”. Gli esami hanno rivelato che “la morte degli animali è stata causata da gravi traumi, compatibili con percosse violente. Tali lesioni includono fratture multiple, ernie diaframmatiche e collassi polmonari, indicativi di un violento impatto fisico.
Uno dei gatti aveva la spina dorsale spezzata, un altro era decapitato. La data della loro morte coincide con il periodo del loro smarrimento, rafforzando la tesi di un atto crudele e deliberato”.