La docente sarebbe rimasta incinta e nei mesi scorsi e’ nato un bambino. Il 14enne frequenta le scuole medie inferiori
Una insegnante di Prato risulta indagata per violenza sessuale su un suo allievo 14enne. La
docente sarebbe rimasta incinta e nei mesi scorsi e’ nato un bambino. Accertamenti sono in corso da parte della procura di Prato e della squadra mobile dopo una querela dei genitori del ragazzo, il quale conosceva l’insegnante dalla quale andava a ripetizioni private. Il 14enne frequenta le scuole medie inferiori. La procura ha aperto un’inchiesta.
Secondo quanto si apprende la relazione, anche sessuale, tra la docente -35 anni – e l’alunno giovanissimo sarebbe maturata nel contesto di lezioni private che la donna avrebbe impartito al 14enne. Poi, nel tempo, la donna, dopo esser rimasta incinta, avrebbe deciso di portare avanti la gravidanza e quindi ha partorito. La famiglia del 14enne, dopo aver appreso che la paternità del bambino era attribuita al proprio figlio, ha deciso di presentare una denuncia contro la professoressa.
Adesso la squadra mobile di Prato sta cercando di verificare le circostanze, usando ogni attenzione, riportate nella denuncia per accertare eventuali responsabilità rispetto all’ipotesi di reato di violenza sessuale su minore. La procura di Prato, confermando la vicenda, ha chiesto il massimo riserbo per non condizionare l’esito delle indagini.
La famiglia ha denunciato la donna anche dopo aver appreso che la paternità del bambino, partorito l’autunno scorso dalla 35enne, viene attribuita al figlio 14enne.
Sulla base di questo reato ieri la squadra mobile di Prato ha eseguito la perquisizione nella casa della donna, durante la quale le sono stati sequestrati il telefono cellulare e la memoria del computer. Alla donna è stato anche chiesto il consenso al prelievo del Dna, che lei ha dato. Da quanto appreso gli esami genetici sono già in corso ma ci vorrà qualche tempo per saperne i risultati.
Sulla base di questo reato ieri la squadra mobile di Prato ha eseguito la perquisizione nella casa della donna, durante la quale le sono stati sequestrati il telefono cellulare e la memoria del computer. Alla donna è stato anche chiesto il consenso al prelievo del Dna, che lei ha dato. Da quanto appreso gli esami genetici sono già in corso ma ci vorrà qualche tempo per saperne i risultati.
Le indagini della procura di Prato e della squadra mobile stanno svolgendo accertamenti che partono fino dalla primavera del 2017, periodo in cui sarebbe iniziato il rapporto tra i due, e durato fino a pochi giorni fa quando i genitori del minore hanno querelato la donna presentando denuncia alla polizia.
Le indagini vogliono chiarire, però, se in tutto questo periodo, circa un paio di anni, ci siano sempre stati rapporti sessuali: se così fosse, si fa osservare, il ragazzo avrebbe iniziato la relazione con l’adulta già a circa 12 anni, età che, in caso di conferma, potrebbe ulteriormente aggravare le responsabilità giuridiche della 35enne, che risulta indagata per il reato di atti sessuali con minore.
Inoltre, sempre nella ricostruzione del rapporto fra i due, il bambino della donna – la cui paternità viene attribuita al 14enne – risulta nato l’autunno scorso.
Le indagini vogliono chiarire, però, se in tutto questo periodo, circa un paio di anni, ci siano sempre stati rapporti sessuali: se così fosse, si fa osservare, il ragazzo avrebbe iniziato la relazione con l’adulta già a circa 12 anni, età che, in caso di conferma, potrebbe ulteriormente aggravare le responsabilità giuridiche della 35enne, che risulta indagata per il reato di atti sessuali con minore.
Inoltre, sempre nella ricostruzione del rapporto fra i due, il bambino della donna – la cui paternità viene attribuita al 14enne – risulta nato l’autunno scorso.