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Prato: Laurini capace di intendere e volere

prato, condannato per aggressione ex fidanzata

L’ultima udienza del processo per il pestaggio a Martina Mucci, a cameriera di Prato picchiata e sfregiata nel febbraio 2023,   è stata dedicata alla perizia psichiatrica sul presunto mandante dell’aggressione: l’ex compagno della donna

All’epoca dei fatti Emiliano Laurini era capace di intendere e di volere. Si tratta dell’ex fidanzato e presunto mandante dell’aggressione a Martina Mucci, la cameriera di Prato picchiata e sfregiata nel febbraio 2023 mentre rincasava nottetempo dal suo turno di lavoro.

A stabilire la condizione dell’indagato, che si trova recluso nel carcere fiorentino di Sollicciano, è stato l’esito della perizia psichiatrica richiesta proprio dalla difesa dell’uomo, che sarà giudicato con rito abbreviato. Laurini è accusato in concorso con altri indagati di lesioni gravi, maltrattamenti e soprattutto sfregio permanente, un reato entrato in vigore con il ‘codice rosso’ che prevede da 7 a 14 anni di pena per “chi deforma il viso della persona aggredita”.

La lettura del dispositivo della sentenza è fissata per il prossimo 21 giugno. In aula, nell’udienza che si è svolta a porte chiuse a Prato, c’erano sia la vittima che il presunto mandante dell’aggressione. Il quale ha reso dichiarazioni spontanee: scusandosi con la ex compagna e ribadendo di “aver chiesto agli esecutori materiali di tagliare solo una ciocca di capelli alla ragazza”. Tramite il suo avvocato ha inoltre riconosciuto a Martina Mucci un assegno da 22 mila euro come acconto sul risarcimento. “

Entro l’estate – spiega Costanza Malerba, l’avvocatessa che difende Martina Mucci insieme a Federico Febbo – ci sarà una valutazione del giudice su questi fatti che riguardano non solo l’aggressione, ma anche una condotta di maltrattamenti importante nei confronti di Martina Mucci, conseguenza di una cultura maschilista – conclude la legale – in cui la donna diventa oggetto della persona con cui ha una relazione”.

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