Dopo il maxi-sequestro di circa 700 tonnellate di tessuto importato in contrabbando dalla Cina, dello scorso 26 ottobre i Finanzieri del Comando Provinciale di Prato hanno operato un ulteriore maxi sequestro di tessuto, pari ad altri 5 milioni circa di metri lineari, per un peso stimato di circa 900 tonnellate e per un valore commerciale di oltre 6,5 milioni di Euro.
Il prodotto, importato anche in questo caso illegalmente nel territorio comunitario, era custodito presso un capannone ubicato nella zona di Macrolotto 1, in un magazzino nella disponibilità di una ditta individuale riconducibile ad una cittadina cinese residente in Prato. Lo stratagemma, se non scoperto, avrebbe consentito all’impresa, anche in questo caso, di scontare illecitamente sul mercato un costo del prodotto inferiore di circa 2 mln di euro (a tanto ammonterebbe il tributo evaso), massimizzando in tal modo il proprio profitto rispetto ad un mercato sempre più in competizione.
Il modulo operativo, sapientemente coordinato dal Sostituto Procuratore e messo in atto dai Finanzieri di Prato, sta consentendo nell’ultimo periodo in particolare, di strutturare diversificate operazioni di tutela del sistema produttivo, sottraendo dal mercato ingenti quantitativi di prodotti che potrebbero essere o potenzialmente dannosi per la salute o comunque di scarsa qualità rispetto a quanto pagato dal cliente finale (sono in atto le analisi chimiche di approfondimento sui sequestri operati nell’ultimo periodo), rimuovendo così dal libero scambio tutti coloro che, a danno dei consumatori e degli onesti produttori, individuano ogni stratagemma utile per incrementare illecitamente solo i propri introiti (a danno evidente di tutti coloro che invece le regole le rispettano).
Il modulo investigativo sfrutta pienamente lo scambio informativo istantaneo, sia in campo amministrativo che giudiziario, esistente con i collaterali organismi investigativi operanti nei vari paesi Europei e sempre più rafforzato dalle convenzioni esistenti e dai protocolli di mutua assistenza siglati dalla Guardia di Finanza.