Ancora un episodio di violenza nella comunità cinese di Prato, dopo l’agguato di tre giorni fa in cui un uomo era stato ridotto in fin di vita in un circolo.
Nuovo agguato tra cittadini di origine cinese a Prato. Secondo quanto spiega la procura in una nota alle 1,15 circa della notte scorsa, in via del Purgatorio, si è verificata un’altra aggressione “nei confronti di almeno un cittadino cinese da parte di un gruppo di soggetti cinesi armati di coltelli, manganelli telescopici.
Gli assalitori hanno anche esploso diversi colpi di arma da fuoco. La vittima attinta da più coltellate è stata ricoverata all’ospedle di Prato , ma non corre pericolo di vita”. Indagini sono in corso per individuare i responsabili e scoprire le ragioni del nuovo agguato.
Nella nota la procura spiega che “continua l’escalation criminale nel territorio Prato”: appena due giorni fa infatti c’è stato un altro agguato tra orientali, con un uomo ridotto in fin di vita a colpi di mazza e una donna ferita in modo grave dentro un circolo di Prato a seguito di un’incursione di uomini armati.
I due feriti facevano parte di un terzetto di orientali da poco arrivato da Francoforte. L’incursione in un circolo di via Filzi dove gli aggressori hanno cercato dentro un’area appartata del locale tre persone, due uomini e una donna e le hanno assalite.
La procura di Prato, come già emerso, sta facendo indagini sulla mafia cinese e, in particolare, in questa fase, sulla ‘guerra delle grucce’ maturata tra gli industriali orientali. Si tratta della produzione di appendiabiti, che solo nel distretto del tessile abbigliamento di Prato sviluppa un giro d’affari di 100 milioni di euro l’anno. In questo ambito si fronteggiano almeno due gruppi con incendi e aggressioni, anche in città estere fra cui Madrid e Parigi dove nei giorni scorsi – nella capitale spagnola il 28 febbraio, in quella francese l’11 marzo – sono stati incendiati i magazzini dello stesso proprietario cinese, il quale è stato tra gli obiettivi di un attacco simile a Campi Bisenzio (Firenze) la notte del 15 febbraio quando la sua ditta fu colpita insieme ad altre due, con esplosioni simultanee di pacchi incendiari