La procura di Prato invita esplicitamente i lavoratori sfruttati a denunciare le condizioni a cui sono sottoposti, ricordando che è possibile ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia. Il messaggio arriva dal procuratore Luca Tescaroli in persona, in seguito all’esito di un’indagine che – a partire da un accoltellamento – ha portato all’arresto di due cinesi che sfruttavano i loro dipendenti.
Audio: servizio di Giorgio Bernardini “La legge consente di ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia, che comprende un programma di reinserimento sociale volto a garantire la stabile permanenza in Italia”. Si rivolge direttamente agli operai sfruttati il procuratore di Prato Luca Tescaroli, che anche nell’ultima indagine è incappato nel fenomeno di sfruttamento in una stamperia di abiti della città: turni di lavoro di 12 ore, sette giorni su sette in un ambiente insalubre, con alcuni lavoratori costretti a dormire direttamente sul posto di lavoro. Insomma il solito copione.
Con i provvedimenti di custodia cautelare eseguiti oggi salgono dunque a due gli arrestati per sfruttamento della manodopera in una ditta cinese che era stata controllata dalla procura dopo un accoltellamento tra due operai avvenuto la notte fra il 25 e il 26 gennaio nella stessa ditta. Adesso, dopo il primo arresto del titolare “di fatto” avvenuto in flagranza di reato, è scattato anche quello per “il suo principale emissario” nella gestione dell’impresa. Si trovano entrambi ai domiciliari. Nella stamperia erano al lavoro almeno 12 operai senza permesso di soggiorno. Lavoravano “in precarie condizioni igienico-sanitarie”, inoltre parte dei lavoratori dormiva nella ditta. Decisiva per gli inquirenti, nella ricostruzione dei fatti, la collaborazione ricevuta dall’uomo cinese che ha subito l’accoltellamento. Di qui la scelta del procuratore di Prato di invitare i lavoratori sfruttati a denunciare le condizioni a cui sono sottoposti, ricordando loro che è possibile ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia.