Prato: “Vi chiedo perdono per non avervi protetto a sufficienza”. Lo ha detto il vescovo di Giovanni Nerbini, celebrando la messa nella chiesa dell’Annunciazione alla Castellina, dove era parroco don Francesco Spagnesi, il prete quarantenne agli arresti domiciliari accusato di importazione e cessione di droghe e appropriazione indebita.
PRATO: Nell’omelia di fronte alla chiesa gremita – molti sono dovuti rimare all’esterno nonostante la pioggia – il vescovo ha ribadito di aver “lottato” per don Francesco, “per non perderlo, per non lasciarlo andare a fondo”. “Ho sbagliato? – si è chiesto -. Credo di avere fatto errori. Di questi, sono qui fra voi, a chiedere scusa”.
Nerbini ha annunciato che si sta procedendo nell’accertamento puntuale del danno economico che la parrocchia ha subito. “È già in corso una dettagliata verifica e nei prossimi giorni tutto il materiale raccolto verrà presentato al sostituto procuratore che si occupa del caso con cui stiamo doverosamente collaborando già da tempo”.
Inoltre “la Diocesi, di intesa con la parrocchia si impegna fin da ora a mettere a disposizione dei poveri della nostra città una somma di denaro congrua a riparare quanto estorto a tante persone, della Castellina e di altre zone della città”.
Si percepiva, sia all’esterno che all’interno della chiesa, il dolore e la tensione della comunità. Che in alcuni casi ha toccato anche corde di frustrazione per la vicenda e
risentimento nei confronti della Diocesi. Come nel caso dei due striscioni comparsi stamane di fronte alla chiesa: “Feste e droga, il prete con la coca e la curia sapeva”, recita uno di
questi.