La donna di Prato accusata di violenza sessuale nei confronti di un ragazzo oggi 15enne ha chiesto il rito abbreviato in alternativa alla richiesta di giudizio immediato proposta allo stesso giudice dalla procura.
I difensori della 31enne, avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, avevano 10 giorni di tempo per formulare la richiesta di riti alternativi al processo con giudizio immediato, che prevede il ‘salto’ dell’udienza preliminare, e nelle ore scorse hanno depositato l’istanza su cui adesso il giudice prenderà una decisione.
Il processo in rito abbreviato, peraltro, consente lo svolgimento in camera di consiglio cioè a porte chiuse con la sola presenza delle parti coinvolte.
La richiesta di processo in rito abbreviato “non è una scelta di opportunità per beneficiare dello sconto di pena previsto dal rito alternativo ma attiene a una valutazione di strategia processuale ben precisa”, spiega l’avvocato Mattia Alfano, che difende la 31enne.
Inoltre, il difensore della donna precisa anche che trattandosi della richiesta di un processo in “abbreviato semplice, il giudice deve solo cambiare la data dell’udienza” fissata in precedenza (l’1 luglio 2019) sulla scorta della richiesta di giudizio immediato fatta dalla procura di Prato, senza quindi fare ulteriori valutazioni.
La donna impartiva ripetizioni di inglese al quindicenne, da cui ha anche avuto un figlio.